I sindacati attaccano le cooperative: “Si è perso lo spirito mutualistico di solidarietà e giustizia”

“Chiedono deroghe al Contratto collettivo nazionale di lavoro e la possibilità di non pagare i primi tre giorni di malattia certificati delle lavoratrici e dei lavoratori, una richiesta che vale un -186 euro al mese in busta paga di media per lavoratore”. Dura presa di posizione dei sindacati di categoria nei confronti della distribuzione cooperativa.

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“In questo periodo storico possiamo tranquillamente affermare che l’anima cooperativa e mutualistica la stanno conservando con cura i dipendenti, perché le aziende cooperative sembrano aver smarrito il senso originario della solidarietà e della giustizia nel diritto del lavoro. Così non si va da nessuna parte”.
E’ una dura presa di posizione pubblica quella resa nota a Piacenza da Fiorenzo Molinari (Filcams Cgil), Marco Alquati (Fisascat Cisl) e Vincenzo Guerriero (Uiltucs- Uil) impegnati nella difficile vertenza di rinnovo del contratto della cooperazione distributiva. Scaduto a fine 2013 e il cui mancato rinnovo costa – da oltre quattro anni – il mancato aumento salariale a tutti i dipendenti. Anche per questo sono stati indetti a fine 2017 tre giorni di sciopero (22, 24 e 31 dicembre). “Pianificare il futuro delle aziende cooperative senza tenere minimamente conto dei diritti e delle esigenze dei propri dipendenti è controproducente. Non c’è competitività né efficienza senza accordo con i lavoratori. Per questo – annunciano i sindacati a Piacenza – abbiamo organizzato un volantinaggio il Venerdì di Pasqua con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori: nessun sciopero per senso di responsabilità, ma azioni che puntano a richiamare alle proprie responsabilità la parte datoriale. Il nostro pensiero – concludono Molinari, Alquati e Guerriero – va anche a tutti i lavoratori interinali e alla loro professionalità gettata bellamente al vento da Coop: dopo due anni di onorato servizio – spiegano – si sono visti recapitare una lettera che li informa della cessazione del contratto”.