Nucleare a Caorso? La Lega ha paura di perdere consensi in Lombardia

A fondo pagina ascolta la coordinatrice regionale dell’Italia dei valori che attacca la Lega Nord sull’atteggiamento che sta avendo sulla possibile riapertura della centrale di Caorso.

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SEGRETERIA PROVINCIALE ITALIA DEI VALORI

Dalle notizie riportate in questi giorni dagli organi di stampa locali e nazionali è estremamente difficile anche solamente cercare di capire la posizione della Lega Nord in merito al ritorno del nucleare in Italia. Una situazione paradossale, dai connotati tragi-comici, che suona come l’ennesima presa in giro perpetrata dal Carroccio ai suoi elettori. Vediamo di riassumere rapidamente il quadro che oseremmo definire da mal di testa. Per primo il consigliere regionale Stefano Cavalli ha posto un’interrogazione all’Assessore Regionale all’Ambiente Sabrina Freda chiedendole se la Regione intendesse installare impianti nucleari a Caorso e dichiarandosi contrario; pensiamo che Cavalli probabilmente sia duro d’orecchie perché gli è già stato ripetuto in molteplici occasioni dall’Italia dei Valori in primis che la Regione Emilia-Romagna non vuol sentire nemmeno parlare di centrali nucleari, di conseguenza il consigliere leghista dovrebbe rivolgersi al Governo di cui il suo stesso partito fa parte. Ma forse per lui è meglio di no, rischierebbe di essere seccamente smentito: infatti il vice Ministro alle Infrastrutture ed esponente di rilievo della Lega,  Roberto Castelli, contraddicendo addirittura l’appena nominato A.D. di Sogin Giuseppe Nucci, in un’intervista rilasciata al “Giornale” ed imbeccato dalla General Eletric, sarebbe entusiasta di riattivare proprio il sito di Caorso, così da rifornire d’energia, secondo la sua opinione, pure la vicina Lombardia (tanto la centrale sarebbe in Emilia-Romagna, anzi a Caorso, nonostante le tribolazioni del Cavalli). Il quadro riassunto è da corto-circuito;  non manca neanche chi, come il tandem degli Onorevoli Foti e Polledri, spalleggiati dalle posizioni ambigue del sindaco di Caorso Fabio Callori, nicchiano e fanno gli equilibristi usando mezze parole alternandole a silenzi all’insegna del “dobbiamo valutare” o “vedremo”. Alla luce di ciò esortiamo vivamente la Lega Nord e gli altri personaggi citati a pronunciarsi chiaramente ed in maniera univoca sull’argomento.