Imprenditoria a Piacenza, in un anno chiudono oltre duecento imprese

Si chiude in rosso il bilancio dello stock delle imprese registrate alla Camera di commercio al termine del primo semestre 2012.

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Se nel giugno 2011 il numero di imprese risultava pari a 31.768, dopo un anno esso è passato a 31.537 unità, 231 in meno, il che equivale ad una variazione negativa dello 0,73%.

Il settore che accoglie più realtà imprenditoriali è quello del commercio. Sono 7.042, 113 in meno rispetto al giugno 2011. Ancora una volta però l’ambito che risulta perdere maggiormente è quello agricolo nel quale vengono meno 133 aziende.

Vi sono anche altri settori che vivono contrazioni nelle proprie consistenze. Le attività manifatturiere passano da uno stock di 3.166 ditte ad uno di 3.132, i trasporti  risultano composti da 1.198 imprese (contro le 1.231 di 1 anno fa).

Sono 8 in meno le aziende che operano nel settore delle attività immobiliari e 44 in meno quelle operanti nelle costruzioni, variazioni conseguenti al perdurare delle difficoltà nel settore dell’edilizia.

I risultati di segno positivo si concentrano in settori sostanzialmente legati al terziario. Le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione passano da 1.999 a 2.054 (+55), quelle delle attività professionali da 828 a 851 (+23) e quelle delle attività finanziarie e assicurative da 557 a 579 (+22).

Spicca decisamente –se l’analisi si concentra sulle variazioni percentuali- il +82,35% che ha interessato il settore della fornitura di acqua, la gestione di reti fognarie e del ciclo dei rifiuti (in termini assoluti la crescita è stata di 14 unità).

La variazione negativa ha interessato non solo le imprese registrate ma anche quelle che risultano attive, passate da 28.894 a 28.600.

Le iscrizioni che si sono complessivamente completate nel corso del primo semestre sono state 1.054 mentre le cessazioni hanno raggiunto quota 1.305, 103 delle quali sono state cancellate d’ufficio. Trecentocinquantanove cessazioni hanno riguardato imprese del commercio, 249 delle costruzioni, 214 si sono avute in agricoltura e 100 nelle attività manifatturiere.

Dal punto di vista della forma giuridica le iscrizioni hanno sopravanzato le cessazioni con riguardo a società di capitale e altre forme giuridiche (consorzi, cooperative…) mentre sia per le società di persone che per quelle di capitale il saldo è stato negativo.

 

Dinamica anagrafica del registro imprese per Piacenza e le province di confronto (primo semestre 2012)

 

Imprese Registrate  al 30/06/2012

Iscrizioni

Cessazioni Totali

di cui Cancellate d’ufficio

Saldo       Totale

Saldo escluse cessate ufficio

*Tasso di crescita

Piacenza

31.537

1.054

1.305

103

-251

-148

-0,47

Parma

47.421

1.661

1.857

3

-196

-193

-0,41

Reggio Emilia

57.229

2.378

3.020

467

-642

-175

-0,30

Cremona

30.658

1.005

1.258

43

-253

-210

-0,68

Lodi

17.824

688

786

12

-98

-86

-0,48

Pavia

49.895

1.986

2.265

290

-279

11

0,02

Emilia Romagna

473.952

17.588

19.499

1.032

-1.911

-879

-0,18

ITALIA

6.094.109

224.063

241.767

23.179

-17.704

5.475

0,09

*Al netto delle cessazioni d’ufficio

Fonte: Elaborazioni CCIAA di Piacenza su dati Movimprese

 

Se si studia l’andamento demografico che ha interesssato oltre a Piacenza anche le province più prossime territorialmente se ne desume che il trend descritto sopra risulta molto trasversale. Unica eccezione è la provincia di Pavia che avrebbe mantenuto un saldo positivo se non fossero state operate le cessazioni d’ufficio.