Ricci Oddi, le colonne del chiostro riportate al loro antico splendore

Presentato questa mattina il restauro del chiostro grande della galleria d’arte Ricci Oddi. In particolare sono stati effettuati importanti lavori di risanamento sulle colonne in arenaria del cortile, erose dal tempo e dal clima. Costo dei lavori 30mila euro, ma l’amministrazione comunale, che si è fatta carico dei lavori, ha potuto contare sul contributo di tre ditte private piacentine, Cementirossi spa, Impresa Cogni spa, Ediltuna sas. L’ennesima sinergia pubblico – privato su cui la Ricci Oddi ha potuto contare come spiega il presidente Vittorio Anelli.

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“In un momento in cui le risorse mancano il sostegno dei piacentini risulta ancora più significativo. Una collaborazione che abbiamo già messo in atto nel passato e che ha sempre dato ottimi frutti. Si tenga presente l’iniziativa Adotta un Quadro, dove un privato poteva scegliere un dipinto presente in galleria e farsi carico del restauro. E’ proprio grazie alla passione dei privati che possiamo continuare a prenderci cura delle nostre risorse culturali”.

 

IL RESTAURO

La pietra di cui sono composte le colonne è arenaria estratta dal territorio piacentino. Un’arenaria particolarmente debole, la cui fragilità male si accompagna agli 80 anni di ‘servizio’ e alla collocazione in esterna, nel cortile. Motivo per cui al passare del tempo si sono aggiunti gli sbalzi climatici e le piogge. Una combinazione di fattori che ha portato all’usura delle colonne. “Siamo intervenuti in tempo per evitare l’irreversibile consumazione – spiega Anelli – senza contare che le odierne tecniche di restauro non guardano solo alla riparazione ma al mantenimento. Dovremo certamente apportare interventi di manutenzione costante, ma grazie alla tipologia di lavori effettuati, saranno interventi poco costosi”.

L’intervento di manutenzione è stato avviato e terminato nel periodo maggio-luglio 2012 dalla ditta di restauro Alessandra D’Elia con sede a Piacenza, sotto la direzione lavori dell’Arch. Roberto Cabrini, Responsabile del Servizio Manutenzione del Comune di Piacenza, e l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Parma e Piacenza.

A illustrare i lavori la stessa restauratrice piacentina Alessandra D’Elia: “Si tratta di un restauro conservativo degli elementi lapidei del chiostro, colonne, basamenti e fusti. Il degrado era molto avanzato perché i basamenti e i capitelli sono in pietra delicatissima, ancora più soggetta all’umidità e alle intemperie. Le colonne sono state pulite, consolidate e stuccate e reintegrate con malte in modo da creare dei piani di scorrimento per non far fermare l’acqua. Infine è stato steso un trattamento idrorepellente per rendere il più impermeabile possibile la pietra.