Parcheggio di piazza Cittadella, tutti i dubbi di Piacenza Bene Comune

Piacenza Bene Comune interviene sul progetto che prevede la realizzazione di parcheggi interrati nella zona di piazza Cittadella. Un progetto diverso da quello originario, non così vantaggioso per i cittadini e ancora tutto da valutare dal punto di vista della tutela archeologica della città. Pubblichiamo di seguito il comunicato. 

Radio Sound

“Nella procedura che vuole portare alla creazione di parcheggi sotterranei in piazza Cittadella vi sono diversi punti che meritano di essere verificati con urgenza. Alcuni sono di carattere formale/legale, e rendono importante una verifica dal punto di vista normativo degli atti posti in essere dall’Amministrazione. Altri rivestono caratteristiche di opportunità, di tutela storico-archeologica e di buon senso. Già da soli questi ultimi dovrebbero comunque portare a un ripensamento dell’intervento.

1) Il progetto che sta per essere avviato è totalmente diverso da quello deciso originariamente, visto che i posti auto sono passati da 768 a 250.

Nel 2008 la delibera di Giunta nel programma Opere pubbliche 2008-2010 dà conto dell’approvazione di un progetto preliminare di parcheggio interrato di 768 posti auto. Con delibera di Giunta del 2010, per motivi tecnico-economici addotti dall’Ufficio tecnico questi vengono ridotti a 500 posti. In soli due anni oltre un terzo dei posti auto vengono cancellati. Erano superflui i posti indicati all’inizio, o sono pochi quelli rimasti dopo?

Ma diminuiranno ancora: nel 2011 la Giunta decide che i parcheggi saranno solo 250, da ricavare unicamente sotto la piazza Cittadella vera e propria e non anche sotto piazza Casali. Questo ulteriore dimezzamento nasce dal fatto che la Soprintendenza ai Beni Archeologici fa notare che i carotaggi hanno riguardato piazza Cittadella – cioè solo una parte dell’area interessata dal progetto del parcheggio sotterraneo – e per lo scavo previsto in piazza Casali richiede ulteriori carotaggi, anche in considerazione delle anomalie già note che fanno ritenere quell’area ad alto rischio archeologico. Il Comune ritiene di non effettuare i carotaggi ma di restringere l’area dell’intervento, dimezzando quindi i posti auto.

Aggiungiamo comunque che la maglia dei carotaggi effettuati in piazza Cittadella, di circa 10 metri, può essere ritenuta insufficiente vista l’elevata distanza tra i punti sondati, e fa conservare all’intervento un’elevata probabilità di rischio archeologico anche nel sito “ridotto”.

In questi passaggi amministrativi, che portano in soli tre anni i posti auto da 768 a 250, cioè a 1/3 della previsione originale, non risulta menzionata nessuna valutazione tecnico-politica sull’opportunità o meno di effettuare l’intervento in considerazione della drastica riduzione di posti – e quindi della diminuita utilità del parcheggio – né alcuna valutazione in merito ai possibili allungamenti di tempi e di costi che richiederebbero gli eventuali (probabili) ritrovamenti archeologici.

2) I posti auto pubblici continuano a diminuire, anche nelle ultime settimane.

Solo pochi mesi fa si era parlato di un numero complessivo di 250 posti auto, di cui la metà – 125 – venduti ai privati per remunerare il costruttore. Quindi, dai mille – poi 768 – posti auto che si presumevano pubblici all’inizio dell’iter, ne rimanevano ufficialmente solo 125.

Il 15 gennaio 2013 Libertà parla di un numero complessivo di 260 posti auto. Ma i posti pubblici sono ulteriormente calati: solo 110 a rotazione. In base a che atto è stata apportata questa ulteriore diminuzione? I consiglieri (e quindi i cittadini) quando hanno approvato questo? E come sono stati messi al corrente delle variazioni in meno?

Fra l’altro, il parcheggio esistente attualmente in piazza Casali ha circa 86 posti, e aggiungendo gli altri esistenti nella zona di piazza Cittadella si supera sicuramente il numero dei 110 posti a rotazione che verranno creati dal parcheggio sotterraneo. Quindi, alla fine non ci saranno più posti pubblici di quelli attuali, a fronte di costi per la sosta maggiori e di un vincolo di 27 anni per la gestione dei parcheggi.

3) Nel Prg vigente piazza Cittadella non risulta destinabile a parcheggio interrato, mentre questo uso è espressamente previsto per piazza Casali.

Riportiamo testualmente l’articolo 9.06 delle norme del PRG:

“Di seguito sono elencati gli Ambiti di riqualificazione, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere attraverso i singoli progetti:

Piazza Cittadella: il progetto di riqualificazione dovrà conferire sistemazione unitaria alla piazza con la demolizione degli edifici impropri (Stazione delle autolinee), la ripavimentazione delle superfici, il disegno delle sedi viarie.

Piazzetta Casali: il progetto di riqualificazione dovrà conferire sistemazione unitaria alla Piazza in forma adeguata a rendere leggibile la relazione dell´intervento con i Chiostri della Chiesa del Carmine e con la morfologia storica del sito; dovrà prevedere la demolizione dell´edificio destinato a mercato rionale, la ricollocazione dello stesso in modo funzionale alle esigenze nonché la realizzazione di un parcheggio sotterraneo.”

Quindi: parcheggio sotterraneo previsto dal Prg in piazza Casali, proprio dove l’Amministrazione ha rinunciato a farlo, e non in piazza Cittadella, dove invece l’Amministrazione vuole metterlo.

In assenza di una variante normativa, il progetto pare quindi contrastare col Prg vigente.

4) Ci sono alcuni elementi fondamentali in un intervento di questi impatto e dimensioni, che però non siamo riusciti a ritrovare adeguatamente approfonditi negli atti amministrativi. Quando, e con che atto dell’amministrazione, è stato deciso di realizzare quel parcheggio, con quelle caratteristiche, e perché lì e non in un’altra area? Perché interrato e non fuori terra (autosilo)? Quali ipotesi diverse sono state prese in considerazione e quali valutazioni (urbanistiche, economiche, storico-paesaggistiche e sul traffico) sono state fatte? Quali argomenti hanno determinato questa scelta e la sua conferma dopo che la consistenza dei posti auto si è via via drasticamente ridotta? Perché non sono stati realizzati i previsti posti auto nell’area ex-sfasciacarrozze lungo via XXI Aprile, e perché non è stata presa in considerazione la possibilità di un collegamento con bus navetta che consentirebbe di tenere il traffico veicolare fuori dalle mura, e lontano da abitazioni, edifici storici, musei e scuole? È stata verificata la possibilità di realizzare posti auto all’interno delle aree militari della zona, eventualmente con l’utilizzo di capannoni dismessi? Perché non sono state valutate le proposte di architetti riguardanti la realizzazione di parcheggi a raso nella zona con una viabilità di accesso riservata da via XXI Aprile? Quali sono stati esattamente gli esiti delle indagini geotecniche e geognostiche? Quali i reperti archeologici ritrovati nella zona in passato? Sono elementi di valutazione importantissimi che non ci sembra siano stati considerati adeguatamente e comunque mai resi noti.

Aggiungiamo che anche alcuni dei progetti partecipanti al recentissimo concorso per il Parco delle Mura prevedono esplicitamente i parcheggi-scambiatori all’esterno delle mura, che renderebbero ancor più superfluo il parcheggio in piazza Cittadella, ed uno di questi progetti individua espressamente le mura cinquecentesche come “filtro al traffico”. Il parcheggio in Cittadella invece attirerà traffico in centro storico. Chi ha deciso che deve essere così, e perché?

La/le delibera/e che hanno avviato l’iter del parcheggio interrato di piazza Cittadella dovrebbero essere citate nelle premesse di tutte le determinazioni dirigenziali, in quanto atto fondamentale da cui parte una procedura come questa che, per sua natura, non può essere d’iniziativa del dirigente.

5) Il processo partecipativo dei cittadini è limitato alla sola sistemazione superficiale della piazza.

La sbandierata “partecipazione dei cittadini” a questo progetto inizierà a lavori di costruzione già avviati, e sarà limitata alla sola sistemazione superficiale e assolutamente non ad altri aspetti del progetto. Questo vanifica il ruolo dei cittadini, impedendo loro di entrare nel merito della collocazione, delle caratteristiche e degli usi dell’opera nel suo insieme, che incideranno sull’assetto urbanistico in modo ben più rilevante dell’arredo e delle pavimentazioni.

Come già evidente per il fatto che in questi anni diversi cittadini hanno fatto presente controindicazioni del progetto e alternative, il processo partecipativo doveva riguardare non solo la sistemazione della superficie del parcheggio sotterraneo, ma la stessa opportunità e localizzazione dell’intervento, con la pubblicizzazione di un progetto di massima che contemplasse anche più alternative. Parlare di partecipazione dopo aver fatto il bando è decisamente una contraddizione di termini. Tanto più considerando che l’amministrazione comunale non ha mai dato risposta alle obiezioni dei cittadini, iniziate almeno dal 2006. E dire che “i piacentini saranno quindi protagonisti effettivi della decisione finale”, come ha fatto l’assessore competente, a fronte di queste osservazioni pare decisamente una presa in giro.

6) I rischi archeologici sono stati ampiamente sottovalutati.

La Soprintendenza dice testualmente che tra la Caserma Nicolai e il mercato rionale coperto, cioè al margine dello scavo che verrà effettuato, “le indagini geofisiche avevano a suo tempo rilevato la presenza di anomalie relazionabili a possibili rinvenimenti archeologici”.

Qualora un domani si decidesse un auspicabilissimo scavo scientifico per portare alla luce quelle strutture, sarà impossibile realizzare un’area archeologica adeguata, proprio per la presenza del parcheggio sotterraneo che avrà cancellato comunque un importante quadrante della città antica. Anche perché i carotaggi già effettuati, nonostante il limite già segnalato della maglia molto ampia che rendeva meno probabile effettuare ritrovamenti significativi, (citiamo ancora la relazione della Soprintendenza) “hanno comunque messo in evidenza la presenza di una notevole stratificazione di depositi antropici relativa all’età moderna e rinascimentale, medioevale e tardo-antica, romana, che interessano il sottosuolo a partire da quote poco sottostanti l’attuale piano stradale fino alla profondità di circa 5 metri, e tali depositi si estendono in maniera più o meno uniforme su tutta l’area interessata dal progetto”.

Inoltre il progetto comporterà la deviazione di un canale fognario. Osservando la mappa del XVIII secolo che riporta i canali di Piacenza, i quali in molti casi sono poi stati utilizzati per la rete fognaria, in base al suo tracciato si può ipotizzare che questo canale possa risalire alla città romana, forse resto di un vallo di una delle fasi di espansione di Placentia. Questo rende necessarie verifiche archeologiche aggiuntive rispetto agli elementi già indicati.

7) C’è una serie di altri aspetti altrettanto importanti che non sono stati considerati, o comunque rispetto ai quali non abbiamo trovato alcuna valutazione da parte dell’amministrazione.

Gli alberi intorno all’autostazione saranno salvati?

Perché non sono stati tenuti in considerazione i pareri autorevoli contrari alla creazione di parcheggi sotterranei nei centri storici, per esempio l’architetto Renzo Piano (citato nel dossier di Italia Nostra “Assalto ai centri storici”)? Da questo dossier riportiamo: “L’utilizzazione di questi spazi storicamente inedificati come autorimesse multipiano costituisce per certo un’alterazione radicale e irreversibile nel compatto tessuto del centro storico, la distruzione anzi del bene culturale, svuotato degli strati di fondazione della città antica (cancellati per sempre) per essere convertiti a superficie di copertura dell’infrastruttura di servizio al traffico privato”.

Ancora, come si può costruire una struttura irreversibile come un parcheggio sotterraneo, quando non si conoscono ancora nei dettagli l’assetto e le future funzioni della zona, che verranno assolutamente condizionati dal parcheggio sotterraneo (dalla chiesa del Carmine e il suo chiostro, al mercato coperto, all’autostazione – per la quale non è ancora nemmeno definito con precisione di luoghi e tempi lo spostamento a Borgo Faxhall)?

Quindi: dubbi sul rispetto del Prg vigente, rischi archeologici, disagi per i cittadini, consegna ad un privato della gestione di tutti i parcheggi a pagamento per un numero notevole di anni, costi dell’opera sicuramente destinati a salire, danni alle attività economiche durante il periodo di costruzione. Il tutto a fronte di uno scarsissimo numero di parcheggi pubblici. Inoltre, l’esistenza di alternative nelle aree libere e nei capannoni delle aree militari tra piazza Cittadella e via XXI Aprile, e i grandi parcheggi a nord ricavabili nell’area ex sfasciacarrozze.

Chiediamo perciò una risposta urgente in merito a tutte le osservazioni qui presentate, visti i forti dubbi sull’utilità e sull’opportunità del progetto che nutriamo a fronte di alternative più economiche, ambientalmente e urbanisticamente più compatibili e non irreversibili”.