Commercio abusivo, sequestrati mazzi di fiori e capi d’abbigliamento

Come ogni anno, inoltre, in occasione della ricorrenza di San Valentino, la sezione Commercio e Tributaria della Polizia Municipale ha intensificato i controlli sulle vendite di fiori in tutto il territorio comunale. Dalle verifiche effettuate venerdì 13 e sabato 14 febbraio è scaturito il sequestro di 13 mazzi di fiori venduti abusivamente da due ambulanti di nazionalità straniera. Analoghe attività di controllo saranno condotte con particolare attenzione nell’approssimarsi di altre date significative – dalla festa della Donna alla celebrazione di Santa Rita – nelle quali il volume delle vendite di fiori assume maggiore rilevanza. Il Comando di via Rogerio ricorda che la sanzione prevista in questi casi, per la vendita abusiva, è di 5160 euro.

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Risale invece a qualche giorno prima, l’avvio di alcuni accertamenti della sezione Commercio della Polizia Municipale presso il mercato ambulante di piazza Duomo, in merito alle modalità di gestione e ai titoli autorizzativi necessari per garantire la tutela dei consumatori intenzionati all’acquisto di abiti usati. Un tempo soggetta a specifica licenza, questa attività può oggi essere esercitata senza particolari adempimenti e, anche in considerazione dei prezzi contenuti della merce – in media compresi tra i due e i cinque euro – il settore sta assumendo anche a Piacenza un rilievo crescente. Accanto ai consueti aspetti presi in esame nei controlli sulle attività ambulanti, riguardanti la verifiche dei titoli autorizzativi, dell’area occupata e della regolarità delle forme di vendita (ad esempio per la corretta esposizione dei prezzi e l’etichettatura obbligatoria), nel caso specifico non è ammesso per ragioni di igiene il commercio di abiti usati che non abbiano subito un processo di sanificazione presso aziende qualificate: ciò significa che i capi di abbigliamento devono sempre essere accompagnati da un certificato che li attesti come “prodotto sanificato”.

Nel corso delle ispezioni, sono state rilevate alcune irregolarità, tra cui quella più evidente riguardava la mancata esibizione del cartello recante la dicitura “merce usata”, determinante per una scelta consapevole da parte del consumatore: l’inadempienza all’articolo 6 del decreto legislativo del 6 settembre 2005, noto come “Codice del Consumo”, è costata a due commercianti una sanzione di 1032 euro rimessa all’Erario dello Stato. E’ di pari importo la sanzione comminata ad altri ambulanti per il mancato mantenimento, presso lo stand di vendita, dell’autorizzazione disposta dal Regolamento del commercio su aree pubbliche e dalla legge regionale n. 12 del 1999. Ulteriori accertamenti, infine, sono stati attivati per verificare l’avvenuta sanificazione dei capi presso i centri di trattamento abilitati.