Sandvik chiuderà il 14 luglio, firmata la cassa integrazione per un anno

Cassa integrazione per 12 mesi, mobilità e incentivi all'esodo suddivisi per fasce d'età. Questo l'esito dell'incontro tenutosi questa mattina, mercoledì 9 luglio, nel palazzo della Provincia in via Garibaldi, incontro che ha sancito di fatto la fine dello stabilimento Sandvik di Crocetta di San Polo (Podenzano), la cui chiusura era stata decisa dalla dirigenza nazionale dell'azienda. "Una decisione – spiega l'azienda – dovuta alla necessità di procedere ad una razionalizzazione dei siti del gruppo visto il complessivo calo dei volumi del 20%, e la necessità di accorpare le lavorazioni svolte nel ramo aziendale in altri stabilimenti al fine di saturarne la produzione producendo così un efficientamento dei costi e della marginalità". Lo stabilimento chiuderà definitivamente il 14 luglio prossimo, non si torna indietro e non ci sono più speranze di salvare la sede piacentina della multinazionale. Questa mattina sindacati, dirigenza e il presidente della Provincia Massimo Trespidi si sono incontrati per stabilire le condizioni di "uscita" dei 50 lavoratori che si preparano a restare senza impiego: erano presenti la dottoressa Federica Dal Toso per la Sandvik, Giuseppe Cella di Confindustria, Luigi Bernazzani della Fim Cisl, Ivo Bussacchini della Fiom Cgil e le Rsu aziendali Maurizio Orenchi, Giuseppe Ragone e Lucio Meli.

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Un anno di cassa integrazione e, si diceva, incentivi all'esodo divisi per fasce d'età a tutti i lavoratori a integrazione del TFR: da un minimo di 20mila euro lordi a un massimo di 50mila euro. Inoltre, per i lavoratori che non si opporranno alla collocazione in mobilità entro il 31 dicembre 2014, sarà corrisposta una somma aggiuntiva lorda pari a 5mila euro.

"Siamo soddisfatti a metà – spiega il presidente Massimo Trespidi – siamo di fronte ad un'attività che chiude quindi è evidente che la situazione non è positiva, però almeno siamo riusciti ad arrivare ad un accordo che in un certo senso soddisfa entrambe le parti anche per la possibilità di una futura ricollocazione di parte dei dipendenti all'interno della rete Sandvik. Sotto questo punto di vista tutto ciò che potevamo fare lo abbiamo fatto. I lavoratori lasceranno l'azienda il 14 luglio, solo una parte resterà per portare a termine i lavori di dismissione dello stabilimento".

Si aprono spiragli anche su una possibile vendita della sede: "Ci sono voci di un possibile interessamento, ma per ora manteniamo il più stretto riserbo" spiega Trespidi.