Castellarquato, profughi non gradiscono la collocazione e tornano in città

Pare che non abbiano gradito la sistemazione loro assegnata a Vigostano di Castellarquato (Piacenza) e che abbiano così girato i tacchi per tornarsene in città. Una nuova gatta da pelare per le istituzioni sul fronte della gestione dei profughi che porta subito la Lega Nord a sollevare un nuovo polverone attaccando il governo Renzi sul concetto di accoglienza. Questa mattina un pulmino ha condotto una ventina di immigrati – fino a ieri collocati nella struttura di Cascina Bossina e in un appartamento messo a disposizione dal Comune – nell’edificio di Castellarquato che il palazzo del governo aveva individuato come sede dello smistamento. Una soluzione che non è piaciuta ai profughi visto che poco dopo hanno iniziato la marcia a ritroso per tornare a Piacenza. Si sarebbero arrangiati a gruppetti come potevano: chi a piedi fino a Fiorenzuola e poi con pullman in città, chi trovando passaggi di fortuna. Della questione sono stati interessati da subito i carabinieri di Castellarquato, il sindaco Ivano Rocchetta, ma anche l’assessore al nuovo Welfare del Comune di Piacenza Stefano Cugini. Quest’ultimo ha a sua volta informato la prefettura che ha disposto, entro la giornata di martedì 7 luglio, l’immediato ritorno degli stranieri a Castellarquato. 

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La segreteria provinciale delle Lega Nord di Piacenza torna ad attaccare la gestione dell’accoglienza dei richiedenti asilo.

«Ci è stata confermata da varie fonti – comunica la segreteria provinciale della Lega Nord – la presenza di alcuni piccoli gruppi di immigrati in attesa del riconoscimento dello status di profugo in marcia verso la città. Tra di essi vi sono i venti giunti in mattinata a Vigostano di Castell’Arquato, che sono stati avvistati a piedi lungo la strada per Fiorenzuola a poche ore dall’assegnazione dell’alloggio. Pare infatti che questi uomini in cammino, alcuni dei quali hanno creato qualche disagio in tangenziale a Fiorenzuola, non gradiscano di stabilirsi nelle strutture assegnate loro o di rimanervi ulteriormente.

Si tratta di un pericoloso segnale – avverte il Carroccio – che le istituzioni non possono ignorare. L’accoglienza ad oltranza sta appunto mostrando tutta la sua ipocrisia anche nel Piacentino se i presunti profughi insoddisfatti arrivano al punto di allontanarsi dagli edifici che li ospitano. Governo, associazioni, cooperative e società private impegnate nell’accoglienza si interroghino sull’opportunità di ostinarsi con questo modello d’accoglienza. Chi non è in grado di gestire gli immigrati di cui dovrebbe farsi carico rivela solo la propria incompetenza e quindi dovrebbe essere sollevato dalla mansione. Governo ed istituzioni, dal canto loro, prendano coscienza del fatto che certi episodi creano insicurezza tra la popolazione, oltre a non mettere le forze dell’ordine in condizioni di operare come dovrebbero. Se ancora non fosse chiaro a qualcuno, siamo di fronte ad un altro evento che dimostra come le politiche del tandem Renzi-Alfano risultino fallimentari e creino problematiche tra la cittadinanza».