Giulia Palmira Sotera torna a Fiorenzuola e riabbraccia la Pavidea Steeltrade

E' stata tra le assolute protagoniste della stagione play offs. Tre anni fa. A Fiorenzuola ha portato un po' di Sicilia, la sua simpatia, i suoi occhi luminosi e, soprattutto, le sue schiacciate. Spesso decisive. Al "Palamagni" si era fatta molti fans che ad ogni partita erano sempre lì, sulle tribune, pronti ad applaudirla. Giulia Palmira Sotera riabbraccia la Pavidea Steeltrade. Dopo una stagione da protagonista nella "verde" Brianza. Un ritorno pesante, di quelli che possono cambiare il corso delle partite e fare saltare il banco. Una pedina importante nelle mani di Giovanni Errichiello. Perchè la ragazza del Sud non tradisce. Atleta completa. Di quelle vere. Con la "a" maiuscola. Che ogni allenatore vorrebbe avere. Giulia è già carica al punto giusto per mettere a terra palloni. Ha voglia di parquet, di pubblico. Ha sete di vittorie. Il fastidioso infortunio è acqua passata. Stop. Punto e a capo. Si ricomincia. Da Fiorenzuola.

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"Sono felicissima di essere tornata qua – afferma la schiacciatrice siciliana – anche se devo dire che il mio ritorno alla Pavidea Steeltrade è stato del tutto casuale. Gianni Errichiello aveva saputo dalla figlia Caterina che ero ancora alla ricerca di una squadra. Abbiamo deciso di incontrarci, fare due chiacchere, mettere sul tavolo alcune idee e proposte e parlare del futuro mio e della squadra. Ho deciso di accettare la proposta, convinta dalla sua esperienza: nutro molta stima in Gianni, per quello che ha saputo fare da giocatore e spero, sotto la sua guida, di migliorare nella ricezione, fondamentale nel quale lui è stato impeccabile".

 

Errichiello, dunque, tuo estimatore. Fiducia riposta bene.

"Sono contenta che le mie caratteristiche tecniche siano piaciute a un grande giocatore come è stato lui e sono pronta a mettermi in gioco".

 

L'anno scorso eri al Sanda Brugherio. Cosa hai lasciato nella "verde" Brianza?

"Ah, la risposta è facile: le mie amiche e compagne di squadra Irene Grieco e Lucia Giudici, due ragazze con le quali ho legato parecchio e che mi hanno aiutato nei momenti di difficoltà. Ma in Brianza ho lasciato anche Lulù, la cagnolina di Lucia, veramente simpaticissima".

 

Sei arrivata a Fiorenzuola a vent'anni e adesso ci ritorni a ventitre. Cosa è cambiato?

"Credo di essere maturata, con altre esperienze che mi hanno aiutata a crescere e che sono fondamentali per non ripetere gli stessi errori. Penso, in fin dei conti, di essere migliorata non soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche dal lato caratteriale".

 

Ritrovi al tuo fianco Valentina Guccione, l'altra parte della Sicilia.

"Sono contentissima di ritrovarla qua a Fiorenzuola, anche se devo ammettere che non ci siamo mai perse di vista nemmeno un minuto in tutti questi anni".

 

Tre under in organico. Tu che hai qualche anno in più, che consiglio ti senti di dare?

"Tiriamo in ballo il "nonnismo"? Credo ci debba essere rispetto reciproco. Lasciamo si godano questi anni che sono i più belli e che io invidio molto. Il consiglio è facile darlo: rispettiamoci, lavoriamo con intensità e, soprattutto, divertiamoci. Con la serenità diventerà tutto più facile".

 

Hai un gruppo tutto tuo su Facebook. I tuoi fans sono tantissimi.

"Tantissimi non direi. Quelli che ho sono pochi, ma fedeli".

 

Giulia Sotera giocatrice, ma anche modella. Il tuo servizio fotografico con gli scatti di Luca Pietro Santi è rimasto negli occhi a molti.

"Luca per me non è soltanto un ottimo fotografo, ma anche un grande amico. Ogni tanto ci divertiamo a immortalare qualche scatto. E' divertente".

 

B/2 con un girone del tutto nuovo. Come lo giudichi?

"Sono contenta di incontrare formazioni nuove. Le novità portano sempre nuove emozioni e stimoli".

 

Cosa vedi nel tuo futuro?

"Una laurea e un viaggio all'estero. Spero di riuscirci".

 

A fine agosto ci sarà il mini ritiro a Castelnuovo Valtidone. Una esperienza nuova.

"Sì e credo possa essere una buona occasione per conoscerci e fare gruppo. Io l'ho provato con una altra squadra e mi è servito molto. Ancora oggi, a distanza di qualche anno, con quel gruppo riusciamo ad organizzare cene, tenendoci in contatto. Esperienza del tutto positiva".

 

Sulla maglia avrai ancora il numero uno come tre anni fa?

"Penso proprio di no. Il mio numero è il sette, ma è già occupato. Vado un po' di scaramanzia: l'uno mi richiama alla mente una stagione non proprio bellissima. Allora lo vorrei cambiare, per cambiare anche il mio campionato".