Allarme sicurezza a Piacenza è stato diramato, da parte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il piano di assegnazione del personale del ruolo ordinario degli agenti presso le Questure, che avverrà nel dicembre 2023, ma nonostante le segnalazioni ad ogni livello alla Questura di Piacenza non sono state assegnate unità.
“Arrivata la comunicazione dal ministero – spiega Sandro Chiaravallotti Segretario Generale Regionale del SIAP – a Piancenza non sono state assegnate unità, restiamo basiti. È una strategia incomprensibile, abbiamo insieme alle altre forze sindacali fatto presente che con la situazione in cui ci troviamo non possiamo andare avanti, la risposta del Ministero è stata zero”.
Il problema del territorio piacentino non è legato solo alla densità demografica – spiega Chiaravallotti – ma è una situazione ben diversa. La vicinanza con la Lombardia, il transito di due autostrade, le ferrovie, i poli logistici. Il lavoro è aumentato in maniera esponenziale, basti pensare che ci sono 44.000 pratiche da smaltire per l’immigrazione, la situazione dei passaporti è nota. Non dimentichiamo le pratiche di porto d’armi per la caccia molto praticata nella nostra provincia. Le leggi sono sempre in evoluzione e richiedono sempre più attenzione, la tutela dei minori, il codice rosso per proteggere le donne. Ricordando che abbiamo un piano di controllo del territorio per il quale a volte mettere insieme due volanti diventa una fatica”.
“Speravo, aspettando la comunicazione – ancora Chiaravallotti – che ci fossero delle novità anche per noi ma non è stato così. La pianta organica prevista attualmente e in futuro per il territorio è di 170 unità, ma guardando ad un passato piuttosto lontano circa il 1988, in un decreto di quel periodo per Piacenza erano previste 193 unità. Il lavoro è aumentato e noi siamo sempre di meno”.
“Al momento noi stiamo gestendo questa situazione con orari in deroga – indica Charavallotti – rimodulando l’orario dei turni dove ci vorrebbero il doppio degli agenti con la metà del personale. Il prblema ricade anche sulla Polfer, sulla Polizia stradale, una situazione che sta diventando ingestibile e a cui potremmo opporci non aderendo più agli orari in deroga”.
“La Qualità della nostra vita lavorativa – dice Chiaravallotti – corrisponde ad una migliore qualità della sicurezza, quest’ultima è un insieme di cose dalla volante che è la punta di diamante, poi c’è tutta una logistica burocratica, amministrativa, l’ordine pubblico, gli accompagnamenti alle frontiere e tutta una serie di attivtà che aumentano giorno dopo giorno senza integrazione del personale”.
“Quello che non riesco a capire – sottolinea Chiaravallotti – non per questione di campanile che sia chiaro, perchè in provincia di Lodi, ci sono 200 agenti in servizio e da noi 170”. La promessa è di non mollare e di continuare a segnalare la situazione fino all’arrivo di una risposta concreta.
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