Appalti truccati, Movimento 5 Stelle: “Nei vecchi partiti servono anticorpi contro il malaffare”

L’operazione anticorruzione che ha portato oggi nel piacentino a 11arresti e 37 indagati nel tra cui sindaci, funzionari di enti locali e imprenditori nel settore delle costruzioni per falso, frodi, corruzione e voto di scambio, nell’ambito di un’operazione che ha coinvolto oggi circa 300 carabinieri e ha toccato anche le provincie limitrofe (https://tinyurl.com/37dm8wrt) “rappresenta un segnale di allarme che le forze politiche locali coinvolte, e che appartengono a schieramenti diversi, non possono sottovalutare, e rispetto alle quali c’è stata l’assenza degli anticorpi”, commenta in una nota il consigliere M5S di Piacenza Sergio Dagnino assieme ai deputati Davide Zanichelli e Maria Edera Spadoni del Movimento.

“Per quanto riguarda la nostra provincia, infatti, sono coinvolti diversi Comuni e importanti amministratori, tra cui i sindaci di diversi comuni e che fino al giudizio rimangono innocenti. Come si vede”, sottolineano i pentastellati, “l’operazione riguarda la Val Trebbia con la creazione di un vero e proprio “sistema” di corruzione diffusa e sistematica che ha coinvolto anche alcuni appuntamenti elettorali con addirittura sospetti di voto di scambio”.

“Innanzitutto, è opportuno ringraziare ancora una volta inquirenti e forze dell’ordine per il prezioso lavoro svolto a tutela della legalità, a partire dalla Procuratrice Grazia Pradella e dal Comandante dei Carabinieri Paolo Abrate. Fondamentale è stata in questa indagine anche il ruolo del Trojan, il captatore informatico introdotto da Bonafede nel periodo in cui ricopriva il ruolo di Ministro della Giustizia, che ancora una volta ha dato un grande aiuto alle indagini. Ribadiamo tuttavia”, avvertono i pentastellati, “che la solamente una politica trasparente e partecipata possa essere un possibile antidoto al malaffare che sempre più coinvolge le nostre comunità. Auspichiamo che da parte delle figure coinvolte, ci sia la massima collaborazione con gli inquirenti. Ne va della credibilità delle istituzioni piacentine già duramente colpite da vicende giudiziarie. Sono ancora nitide dentro di noi le immagini dell’arresto del presidente del Consiglio Comunale del capoluogo e la vicenda della caserma Levante. Se non si vuole creare ulteriore sfiducia nelle persone, insomma, bisogna reagire e spalancare le porte ai cittadini che chiedono e partecipano, continuando a credere nella politica e nelle istituzioni”, concludono Dagnino, Zanichelli e Spadoni del M5S.

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