Gli argini del fiume Po, e in particolare quelli di difesa spondale, rappresentano un tema di grande delicatezza sul quale, negli ultimi giorni, si è acceso il dibattito pubblico con particolare riferimento alla segnaletica stradale che vieta il transito non solo ai veicoli ma anche a ciclisti e pedoni.
Proprio in ragione della delicatezza del tema, è in corso un costante confronto tra Comune di Piacenza e Aipo – l’ente direttamente responsabile della gestione degli argini – al fine di individuare il miglior equilibrio tra due esigenze fondamentali: da un lato la tutela dell’infrastruttura come opera essenziale per la sicurezza idraulica del territorio, dall’altro la possibilità di garantirne una fruizione corretta e rispettosa da parte della comunità locale.
“Tale equilibrio – spiega il vicesindaco e assessore alla Viabilità Matteo Bongiorni – deve tener conto delle diverse responsabilità che si intrecciano: la difesa idraulica, l’accessibilità dei frontisti che vi svolgono attività, e gli aspetti legati alla viabilità. Se infatti, per ragioni oggettive di sicurezza e di dimensioni del sedime arginale, non è ipotizzabile un utilizzo per il traffico veicolare ordinario, è altrettanto evidente che gli argini costituiscono un luogo naturale di frequentazione e socialità per la cittadinanza”.
“In questa direzione e conformemente alle disposizioni di Aipo – prosegue Bongiorni – gli uffici comunali hanno già provveduto a rimodulare le Ordinanze, consentendo nuovamente il transito e la fruizione pedonale. Resta solo da aggiornare la segnaletica, intervento che sarà completato nei prossimi giorni. A breve, quindi, i cittadini potranno tornare a passeggiare lungo il fiume”.
E su tale scelta si esprime anche l’assessora all’Ambiente Serena Groppelli: “E’ una scelta che si inserisce nella prospettiva più ampia del progetto VenTo, la ciclovia che ambisce a collegare Torino a Venezia lungo il Po e che prevede Piacenza come una delle tappe principali. Un’infrastruttura di grande valore, capace di unire sicurezza, sostenibilità e valorizzazione del nostro patrimonio naturale e culturale”.
“Nell’attesa che questo progetto continui il suo percorso di realizzazione – conclude Groppelli – resta comunque una sensibilità condivisa quella di favorire, sempre nel rispetto della sicurezza idraulica, la fruizione e la valorizzazione del Po e dei suoi argini, patrimonio identitario della nostra comunità”.
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