Nessun segno di aggressione, ma traumi compatibili con la caduta. E’ quanto emergerebbe dall’autopsia effettuata sul corpo di Aurora Tila, la 13enne deceduta dopo essere caduta dal settimo piano del palazzo in via IV Novembre. Decesso per cui i carabinieri hanno fermato il fidanzatino di 15 anni, con l’accusa di omicidio.
L’autopsia si è svolta ieri all’Istituto di Medicina Legale di Pavia, alla presenza dei consulenti di parte: il medico legale Novella D’Agostini per la famiglia di Aurora e Attilio Maisto, consulente della famiglia e dei legali del 15enne. Secondo quanto emerge, sul corpo della ragazzina sarebbero presenti solo ferite compatibili con la caduta.
Va detto, dettaglio molto importante, che i medici attendono ancora i risultati degli esami istologici e della TAC, analisi che potrebbero aggiungere ulteriori risultati. Inoltre i medici hanno eseguito le analisi delle unghie di Aurora: si attende di conoscere eventuali tracce di materiale genetico.
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