«A Piacenza non ci si annoia mai: tre sentenze del TAR che danno ragione all’ex dirigente Vezzulli, un Avvocatura comunale allo sbando e, come soluzione, l’arrivo “a prestito” di un dirigente dalla Regione Emilia-Romagna… senza che i cittadini abbiano ancora visto un atto ufficiale che chiarisca tempi, modalità e soprattutto costi» dichiara Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

Secondo la stampa locale, la scelta è ricaduta sul dott. Stefano Argnani, attuale dirigente dell’Avvocatura regionale, chiamato a guidare temporaneamente l’Avvocatura comunale. «Nomina che – sottolinea Tagliaferri – sembra basarsi sull’art. 36 del CCNL, ma di cui non c’è traccia in delibere o determine accessibili. Insomma: i cittadini devono fidarsi sulla parola, come se la trasparenza fosse un optional».

La questione, ricorda il consigliere, non è di poco conto: «Parliamo di un incarico che deve garantire indipendenza e imparzialità, proprio mentre il Comune è già alle prese con ricadute economiche e organizzative pesantissime per il caso Vezzulli. Affidarsi a soluzioni tampone, senza atti chiari e pubblici, non aiuta a ricostruire la credibilità delle istituzioni».

Tagliaferri, con interrogazione depositata in Regione, ha chiesto alla Giunta de Pascale di chiarire:

• con quale atto sia stato autorizzato il comando o il distacco del dirigente regionale;
• quali siano i termini temporali e le condizioni economiche dell’accordo;
• quale amministrazione, Comune o Regione, si farà carico delle spese;
• quando i documenti saranno finalmente pubblicati sui portali istituzionali.

«Altrimenti – conclude con ironia – più che un Avvocato, al Comune servirà un prestigiatore: perché qui gli atti spariscono e riappaiono come conigli dal cilindro. Ma i cittadini hanno diritto a sapere come vengono spesi i loro soldi e se le regole vengono rispettate, non a un gioco di illusionismo amministrativo».