“Ormai è ufficiale, il Comune di Sarmato traccia un definitivo e invalicabile solco tra la cittadinanza e la necessaria e dovuta trasparenza. Apprendiamo con stupore e sdegno la notizia della richiesta di nuova Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) datata ottobre da parte di Apis PC1 per un nuovo progetto che si aggiunge a quella già presentata (e negata) nel Giugno scorso”. Così il COMITATO “RinnoviAMO SARMATO” interviene dopo le ultime esternazioni dell’amministrazione.
Stupore e sdegno dovuti al fatto che il Comune ha ritenuto di non divulgare alcuna informazione al riguardo dimostrando ancora una volta che, a dispetto degli annunci, il nostro Comitato “Rinnoviamo Sarmato” sia visto più come una interferenza da ignorare piuttosto che un soggetto partecipativo che sostiene la tutela del territorio nell’interesse della comunità.
Nessuna informazione ci è stata fornita, nessuna comunicazione nonostante in occasione della precedente PAS avessimo chiesto l’accesso agli atti e la partecipazione alla Conferenza di Servizi (a quest’ultima l’Amministrazione Comunale non ha neppure ritenuto di risponderci, ignorandoci totalmente).
Riteniamo questo comportamento inaccettabile e lesivo della democrazia poiché il diritto di accesso alle informazioni ambientali è sancito dalla legge e deve essere garantito a tutti i cittadini. Il Comune ha un dovere di trasparenza e di informazione verso la propria comunità.
E riteniamo assolutamente vergognoso che, anche in questa occasione, il nostro sindaco abbia manifestato il proprio disappunto, non tanto per il rinnovato rischio della salute dei suoi cittadini, non tanto per le certe emissioni odorigene, non tanto per l’aumento dell’inquinamento, ma perché “intasa gli uffici del Comune di Sarmato”.
Ma cos’è questa nuova notizia? Nella sostanza viene avviata quella che potrebbe essere (usiamo il condizionale poiché abbiamo richiesto ancora una volta l’accesso agli atti del nuovo progetto e il coinvolgimento alle Conferenze di Servizi – apprendiamo inoltre dal giornale che se ne è già svolta una in totale silenzio per la quale non siamo stati coinvolti per l’ennesima volta) la riproposizione di un ulteriore progetto che modifica la “ricetta” per il conferimento delle biomasse e altri elementi non ancora resi pubblici.
Tutto ciò ignorando platealmente le numerose manifestazioni spontanee dei cittadini che, attraverso il Comitato, hanno intrapreso una solitaria, concreta e unica lotta al (legittimo) contrasto del nuovo insediamento promuovendo una fiaccolata partecipatissima oltre ad una serie di assemblee, convegni e dibattiti scomodando residenti lombardi illusi dalla bontà del progetto (che oggi non riescono neppure a stendere i panni all’aperto) e la comunità scientifica (Dott.ssa Adele Pazzi – Medico, Dott. Andrea Bregoli – Agronomo e la nostra coordinatrice nazionale Maria Grazia Bonfante) che hanno testimoniato, documenti e studi alla mano, la totale scelleratezza alla realizzazione di un impianto di tale portata (500 smc/h) a ridosso dell’abitato sarmatese (235 metri).
E ci si chiede, infine, come sia possibile che, oltre alla cittadinanza, si siano schierati contro l’insediamento di biometano rispettivamente il PD locale, espressione della maggioranza dell’unica lista presente in Consiglio Comunale, membri di vari partiti della politica locale e nazionale, Sindaci dei paesi confinanti e, solo a parole, l’amministrazione comunale di Sarmato che, a dispetto dei proclami, ha provveduto ad esprimere parere favorevole alla realizzazione dell’impianto, come sia possibile dicevamo che l’unico soggetto che abbia avuto il coraggio e l’ardire di opporsi con “atti” concreti sia stato il nostro Comitato, che ha inteso agire attraverso il contributo oneroso dei suoi oltre cinquecento associati?
Ribadiamo, pertanto, la necessità della pubblicazione immediata della richiesta di PAS o, in subordine, di accedere a tutti i documenti amministrativi, nessuno escluso, con tutti gli allegati tecnici relativi alla procedura PAS, nonché il provvedimento conclusivo di detto procedimento, unitamente alla facoltà di essere coinvolti alla procedura di valutazione in sede di Conferenza di Servizi e che venga assicurata la garanzia di un processo decisionale trasparente e partecipato.
Chiederemo nei prossimi giorni di poter organizzare una grande convegno pubblico che affronti i principali temi destinati ad interessare la componente ambientale sarmatese che, ahinoi, purtroppo sono tanti e tra cui ricordiamo: impianti di biometano in funzione cumulo inquinanti, accesso alla progettualità dell’”Hydrogen Valley” finanziata con fondi Pnrr da realizzarsi nell’area Ex-Eridania, rumors su presunti insediamenti produttivi per il riciclo delle batterie esauste, ipotetico insediamento catena del freddo, Polo Logistico alle porte con conseguenti ricadute sulla nostra già compromessa viabilità, situazione polveri sottili PM10 oltre la soglia massima di legge – dati Arpae) per i quali la preoccupazione cresce ogni giorno di più.
Il Comune ha scelto la segretezza e l’opacità ma il Comitato continuerà a battersi per la tutela del nostro territorio e dei nostri diritti.
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