Tragedia sul lavoro nel Piacentino. Un uomo di 53 anni, Mario Parolini residente a Castelsangiovanni, ha perso la vita nel pomeriggio del 17 ottobre in un capannone della zona industriale di Borgonovo Val Tidone. L’operaio sarebbe caduto da un’impalcatura mentre stava imbiancando.
Il tragico incidente sul lavoro si è consumato in un’azienda della zona industriale di Borgonovo, in località Cà Verde.
Secondo le prime ricostruzioni, Mario Parolini stava lavorando in cima a un’impalcatura per alcune operazioni di imbiancatura quando, per cause ancora da accertare, è precipitato a terra da un’altezza di circa due metri. L’impatto, molto violento, gli ha provocato un trauma cranico gravissimo, che si è rivelato fatale. L’uomo lascia la moglie e due figlie.
Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i sanitari dell’autoinfermieristica di Castelsangiovanni, i volontari della Croce Rossa di Borgonovo e l’elisoccorso del 118 di Parma. Presenti anche gli operatori della Medicina del Lavoro dell’Ausl di Piacenza, che stanno svolgendo gli accertamenti per chiarire la dinamica dell’incidente.
Nonostante i tempestivi soccorsi, l’uomo è deceduto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso di Castelsangiovanni. Le ferite riportate nella caduta si sono rivelate troppo gravi.
Le autorità competenti stanno indagando per stabilire le cause esatte dell’incidente. In corso anche le verifiche sulle misure di sicurezza presenti nel capannone al momento della tragedia.
La Filca CISL Parma Piacenza esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa del lavoratore di 53 anni deceduto nel pomeriggio di ieri a Borgonovo Val Tidone, nella zona industriale di Cà Verde, a seguito di una caduta da un’impalcatura, mentre stava eseguendo lavori di tinteggiatura.
Secondo quanto riportato, l’uomo è precipitato da circa due metri riportando un gravissimo trauma cranico che ne ha causato il decesso, poco dopo l’arrivo al pronto soccorso di Castelsangiovanni.
Alla famiglia e ai colleghi della vittima la Filca CISL rivolge la propria più sentita vicinanza.
Ancora una volta un infortunio mortale colpisce il nostro territorio e impone una riflessione profonda sulla necessità di rafforzare la cultura della sicurezza. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta collettiva, che deve richiamare tutti — istituzioni, imprese e lavoratori — a un impegno più concreto e responsabile.
È indispensabile intensificare i controlli, investire nella formazione e garantire che la prevenzione diventi parte integrante di ogni processo produttivo. La sicurezza non può essere considerata un costo, ma un valore e un diritto fondamentale.
“Non conosciamo ancora le cause di questo ennesimo infortunio mortale, ma di certo qualcosa è stato tralasciato e/o sottovalutato, fa notare Roberto Varani, segretario della categoria delle costruzioni e dell’edilizia della Cisl: la sicurezza non è un optional in un pacchetto di un’opera ben confezionata, bensì la giusta promozione di un lavoro ben fatto. E il lavoro ben fatto esige tempo, cura e attenzioni per non tralasciare nulla e per esaltare la qualità del lavoro stesso.
Il lavoro ben fatto esige formazione continua, il lavoro ben fatto esige il rispetto di chi quel lavoro lo fa ogni giorno: la persona”.
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