Cambiamenti climatici arriva EPIC, brevettato e sviluppato lo strumento portatile e low cost per quantificare e monitorare l’evaporazione dei suoli, da cui deriva la necessità di un surplus di acqua per irrigare i campi.
Si chiama EPIC – Evaporimetro per suolo e prati, lo strumento sviluppato dal professor Stefano Poni della Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica, campus di Piacenza, insieme al dottor Eugenio Magnanini e con il fattivo contributo fornito dal dottore di ricerca del Diproves Caterina Capri.
“In un’epoca di global warming – spiega il professor Poni – la cosiddetta “evaporazione dal suolo” deve essere limitata e ottimizzata. Occorre sapere quanta acqua disperde un metro quadrato di suolo a seconda che sia nudo, inerbito, cementificato, coperto con materiali organici . In agricoltura, ma anche in tutte le varie pratiche di giardinaggio, incluso quello amatoriale, vi è sempre il dubbio di quanta acqua fornire, specie nei mesi estivi, alle piante che abbiamo insediato”.“Questo apparecchio consente di avere una quantificazione assai precisa di questa quantità, permettendo, da un lato, di mantenere le piante in buone condizioni e, dall’altro, di evitare ingenti sprechi di acqua”.
In concreto, EPIC è una camera trasparente ventilata di tipo chiuso, con volume di 28 litri, altezza modulabile, di 56 cm e superficie di appoggio a terra di 491 cm² che, una volta infissa al suolo, consente, entro una finestra di 120 secondi, di determinare il tasso evapo-traspiratorio della superficie sottesa. “Sono proprio i rapidi tempi di misura a consentire un adeguato numero di rilevazioni – spiega il professor Poni – data l’elevata portabilità e la maneggevolezza del sistema. La registrazione viene effettuata con un pulsante e i dati vengono stoccati su una scheda di memoria locale”.
Epic, per cui il Ministero delle imprese e del Made in Italy, precisamente la Direzione generale per la tutela della proprietà industriale – Ufficio italiano brevetti e marche, ha appena rilasciato il brevetto per l’invenzione, potrà essere applicato in differenti settori: dall’idrologia allo studio dei terreni, alla ricerca agro-forestale, dalla tecnica vivaistica ai bilanci idrici e all’irrigazione, fino al miglioramento genetico delle essenze erbacee.
“Il contributo che lo strumento potrà dare è molto importante, dato che la determinazione dei tassi di perdita idrica da vari superfici è, attualmente, un elemento prioritario in ambito agro-forestale ed ecologico, soprattutto quando occorre avere una stima del bilancio idrico di specifici ecosistemi” evidenzia il professor Poni. Lo strumento inoltre non ha equivalenti di tipo commerciale: “quelli esistenti, infatti, si limitano a camere di piccole dimensioni da interfacciare con altre unità e sono molto costosi”. Sfruttando la sensoristica basata su “Internet of Things (ioT), il costo dello strumento è irrisorio e non superiore ai 150 euro.
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