Anche a Piacenza inizia la campagna di vaccinazione contro l’influenza parte il 13 ottobre e proseguirà fino a febbraio 2026. Su richiesta, è prevista la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello antiCovid-19.
L’obiettivo, in particolare, è che aderiscano all’invito soprattutto i più anziani e i più fragili. Sono confermate le modalità già messe in atto negli anni scorsi.
I dettagli della campagna a Piacenza saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa di presentazione della Campagna di vaccinazione antinfluenzale prevista per mercoledì 15 ottobre alle ore 12 nella Medicina di gruppo Besurica (via Malaspina Obizzo 2D, Piacenza).
La vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente alle persone di età uguale o superiore a 60 anni, alle donne in gravidanza indipendentemente dall’età gestazionale e a quelle che hanno appena partorito, alle persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59 anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza, ai conviventi dei soggetti fragili (anche se a loro volta già vaccinati), ai bambini sani tra i 6 mesi e i 6 anni, ai residenti in strutture assistenziali e lungodegenze di qualunque età, ai medici e agli operatori sanitari (compresi i medici e personale sanitario in formazione), alle persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo, ai donatori di sangue, ai volontari in ambito sociosanitario e a chi, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
Gli over60, i malati cronici e i loro familiari e le donne in gravidanza potranno rivolgersi al proprio medico di famiglia. Le strutture residenziali e semiresidenziali per anziani, disabili e persone vulnerabili garantiranno, in collaborazione con i servizi Ausl, la vaccinazione agli ospiti e ai propri operatori.
Le donne in gravidanza potranno effettuare la vaccinazione nelle sedi dell’Igiene e Sanità Pubblica in concomitanza con la vaccinazione trivalente (difterite-tetano-pertosse) o la vaccinazione anti Covid-19.
I bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni e quelli fragili, a rischio complicanze, potranno richiederla al pediatra di famiglia. Alla vaccinazione dei bambini, come sempre, collabora anche la Pediatria di Comunità, che mette a disposizione sedute specifiche per questa attività.
Gli addetti ai servizi essenziali, i donatori di sangue e le altre categorie si possono presentare in accesso libero, senza bisogno di prenotarsi, all’Igiene e Sanità pubblica, che ha predisposto un calendario di vaccinazioni capillari sul territorio provinciale. Sedi e orari saranno pubblicati a breve sul sito www.ausl.pc.it
Per gli operatori sanitari dell’Ausl, è attivo un ambulatorio dedicato all’ospedale di Piacenza (Servizio prevenzione e protezione) ed è stato predisposto un piano per raggiungere le varie figure professionali direttamente all’interno dei servizi o tramite Open day dedicati, in modo da favorire l’adesione alla vaccinazione.
I cittadini maggiorenni che abbiano già ricevuto analoghe tipologie di vaccini e che, a seguito di valutazione dell’eleggibilità, risultino idonei alla vaccinazione, possono rivolgersi anche a una delle farmacie del territorio aderenti alla campagna.
Come descritto dal comunicato della Regione, il successo della campagna sarà inevitabilmente legato al coinvolgimento dei cittadini da parte di medici e pediatri di famiglia,specialisti ambulatoriali, nonché delle farmacie convenzionate aderenti alla campagna antinfluenzale. Medici e pediatri avranno un ruolo determinante nell’individuare i minori che appartengono a categorie a rischio, perché presentano patologie croniche o convivono con persone che rischiano complicanze. Viene inoltre raccomandato il coinvolgimento dei medici specialisti, che possono proporre l’opportunità di vaccinarsi ai propri pazienti, alle donne in gravidanza o alle puerpere in fase di dimissione, se non ancora vaccinate.
In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, il cittadino può recarsi dal proprio medico curante o presso una farmacia convenzionata per l’erogazione della prestazione, pagando secondo quanto previsto dall’accordo nazionale.
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