Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro in un’azienda di logistica. Elevate ammende e sanzioni amministrative pari a circa 185mila euro e recuperati quasi 96mila euro di imponibile contributivo.
L’attività ispettiva nel settore logistica è durata alcuni mesi ed è nata dopo un confronto sulla delicata problematica svolto con la Prefettura di Piacenza. Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Piacenza, insieme ai colleghi del Comando Provinciale, hanno denunciato il titolare 27enne ed il responsabile 32enne di una società siciliana che svolge attività di facchinaggio e movimentazione merci con una sede operativa a Piacenza.
I due sono ritenuti responsabili di aver occupato un lavoratore di nazionalità nigeriana sprovvisto di permesso di soggiorno, di non aver elaborato il documento di valutazione dei rischi (D.V.R.), di non aver nominato il medico competente. Sono poi accusati di non aver preventivamente verificato l’idoneità alla mansione prima di adibire al lavoro dodici lavoratori. Non solo. Avrebbero “negligentemente lasciato che le vie d’uscita d’emergenza dal magazzino logistico fossero ingombrate da materiali ed attrezzature al punto da impedire una veloce via di fuga”. Avrebbero fatto utilizzare il muletto a lavoratori sprovvisti degli attestati di formazione. Inoltre, secondo le accuse, avrebbero adibito al lavoro maestranze senza assicurarsi che le stesse avessero ricevuto un’adeguata formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per tutti questi motivi è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Altri addebiti nei confronti dei responsabili dell’azienda riguardano l’aver occupato “in nero”, in data pregressa, sei lavoratori, cinque di nazionalità italiana e uno di nazionalità nigeriana, su diciannove impiegati. Avrebbero poi effettuato infedeli registrazioni nel Libro Unico del Lavoro (L.U.L.) in merito alle somme di denaro erogate fuori busta. Non avrebbero comunicato l’assunzione e il licenziamento dei lavoratori nei termini di legge. Avrebbero erogato parte delle retribuzioni ai lavoratori con modalità non tracciate.
Oltre a questo, il titolare 67enne della società che gestisce l’attività di pianificazione e monitoraggio dei servizi di trasporto terrestre e che opera nella stessa sede della logistica, è stato denunciato in quanto le banchine adibite allo scarico e carico merci non erano munite di barriere prospicienti il vuoto atte ad impedire la caduta accidentale degli operai, perché i portoni di accesso al magazzino, di materiale metallico, non erano muniti di dispositivi di sicurezza che ne impediscano l’uscita accidentale dalle guide e la caduta, perché la segnaletica orizzontale del magazzino risultava carente ed incompleta rispetto alle vie pedonali, alle vie di transito dei veicoli ed alle zone di stoccaggio, per non aver preventivamente verificato l’idoneità alla mansione prima di adibire al lavoro i lavoratori e per non aver elaborato il Documento Unico Valutazione Rischi Interferenziale (D.U.V.R.I.).
Complessivamente sono state elevate dai carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro ammende e sanzioni pari a 184.560 euro e recuperato un imponibile contributivo pari a 95.504 euro.
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