Attualità

Ex centrale nucleare di Caorso, entra nel vivo la ristrutturazione del deposito temporaneo “Ersma”

Sono entrati nel vivo i lavori di demolizione della copertura del deposito temporaneo Ersma dell’ex centrale nucleare di Caorso (PC). Una volta completata questa operazione, entro l’autunno, il deposito sarà completamente ristrutturato entro il 2027, pronto per entrare in esercizio nel primo semestre 2028. La nuova struttura, con una capacità fino a 2.100 metri cubi, avrà infatti il compito di accogliere esclusivamente i rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale.

E’ la principale novità emersa dalla riunione, questa mattina al cinema Fox di Caorso, del Tavolo per la trasparenza sulla dismissione della centrale nucleare, convocato dall’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo. All’incontro erano presenti la sindaca Roberta Battaglia, il management di Sogin (la società pubblica responsabile dello smantellamento), funzionari dell’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione) e di Arpae, e i rappresentanti dei Comuni della Bassa Piacentina, delle sigle sindacali e di Legambiente.

“Il Tavolo per la trasparenza– spiega Priolo– non è solo un momento di informazione, ma uno spazio concreto di confronto tra istituzioni, enti e comunità locali. Oggi abbiamo avuto conferma di importanti passi avanti nel programma di smantellamento della centrale e condiviso la necessità di mettere in campo una visione concreta di sviluppo, per restituire valore a questo territorio. Nel frattempo- ricorda l’assessora– l’accordo su come investire le risorse riservate alle misure di compensazione e riequilibrio ambientale legate alla dismissione della centrale, condiviso con i comuni della Bassa piacentina e del fiume Po, è un punto di partenza fondamentale per costruire una nuova visione sostenibile e partecipata».

Lo smantellamento dell’edificio reattore

Dallo scorso novembre sono iniziate le operazioni di rimozione dei sistemi e componenti interni al reattore. Si tratta di un passaggio cruciale, che segna l’avvio delle attività “al cuore” dell’impianto. I materiali via via smantellati saranno trasportati attraverso un corridoio confinato (“waste route”) verso l’edificio turbina, dove saranno decontaminati e ridotti di volume per lo stoccaggio.

La ristrutturazione dei tre depositi temporanei per i rifiuti radioattivi

Il deposito temporaneo Ersma sarà internamente completamente ristrutturato e, a partire dal 2028, accoglierà esclusivamente rifiuti a bassa e media attività prodotti esclusivamente dalla dismissione della centrale. Parallelamente, proseguono gli adeguamenti al deposito Ersba1, mentre Ersba2 è già operativo. L’adeguamento dei tre depositi consente di evitare la costruzione di nuove strutture di stoccaggio temporaneo. Al loro interno saranno accolti i rifiuti radioattivi pregressi, tra cui i residui del trattamento all’estero dei fanghi e delle resine ridotti del 90% di volume, e quelli prodotti dalle attività di decommissioning, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Formazione e valorizzazione del sito

Accanto a questa complessa attività di smantellamento, ha sede a Caorso la Radwaste Management School, che ha un ruolo strategico per la formazione tecnica e l’aggiornamento del personale impiegato nel settore della gestione dei rifiuti radioattivi. Sogin ha inoltre ribadito l’impegno per definire, in linea con le indicazioni ministeriali, un programma di valorizzazione industriale del sito, una volta concluso il decommissioning.

Accanto agli aggiornamenti tecnici, il Tavolo ha anche rappresentato l’occasione per rilanciare la sinergia tra dismissione e valorizzazione del territorio. È stato infatti ribadita la centralità dell’accordo di programma tra Regione Emilia-Romagna e Sogin – con un primo finanziamento di circa 4 milioni di euro derivanti dalla metà del 2% dei costi di dismissione rendicontati – per sostenere interventi nei dieci Comuni piacentini aderenti al Contratto di Fiume della Media Valle del Po. Tra i progetti previsti: percorsi ciclopedonali, recupero di lanche e aree golenali, valorizzazione dei cammini storici e del patrimonio ambientale e fluviale.

LA NOTA DI SOGIN

La tecnica impiegata nello smantellamento è il taglio a disco e a filo diamantato, eseguito con l’ausilio di una gru. Il progetto prevede il progressivo sezionamento della copertura in blocchi di cemento armato, ciascuno con peso di circa 20 tonnellate.

Nelle operazioni Sogin adotta i migliori standard internazionali per garantire massima sicurezza e precisione. La fine della demolizione della copertura è prevista entro il prossimo autunno e produrrà complessivamente 1.860 tonnellate di cemento e materiale metallico.

Con questa attività entrano nel vivo i lavori di ristrutturazione del deposito Ersma, lungo 41 metri, largo 38 e alto 14 metri. Il progetto prevede la decontaminazione e demolizione dei sistemi e delle opere civili, tranne le strutture perimetrali esterne, e la realizzazione di una nuova planimetria interna sviluppata su due campate, lunghe 20 metri, che aumenteranno la capacità di stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Al termine saranno installati all’interno due carri ponte per la movimentazione in remoto dei manufatti e i sistemi elettrici, antincendio, di monitoraggio radiologico e di automazione e controllo.

La conclusione dei lavori di ristrutturazione del deposito Ersma è prevista entro la fine del 2027, mentre la messa in esercizio, al termine dei collaudi, è programmata nel primo semestre 2028.

La struttura potrà ospitare fino a 2.100 metri cubi di rifiuti radioattivi di bassa e media attività prodotti esclusivamente dai lavori di dismissione della centrale di Caorso, tra i quali quelli che arriveranno dalle future operazioni di smantellamento degli internals e del vessel dell’edificio reattore.

Nella centrale piacentina sono in corso anche le operazioni di smantellamento dei sistemi e componenti all’interno dell’edificio reattore, iniziati nel novembre scorso, e i lavori di adeguamento del deposito Ersba1, mentre nel 2023 sono terminati i lavori di adeguamento del deposito Ersba2, oggi in esercizio, entrambi utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi di molto bassa e bassa attività della centrale.

L’adeguamento di questi tre depositi evita di realizzare nel sito nuove strutture di stoccaggio temporaneo. Al loro interno saranno accolti i rifiuti radioattivi pregressi e quelli prodotti dalle attività di decommissioning, in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

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