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Centro Antiviolenza di Piacenza, per i suoi 30 anni ha presentato due importanti progetti – AUDIO

Centro Antiviolenza di Piacenza Associazione città delle donne, nato l’8 febbraio di 30 anni fa festeggia il traguardo presentandio due importanti progetti sostenuti dalla Regione Emilia Romagna. Si tratta del progetto Petra, acronimo di progetto trasversale ha come obiettivo scardinare la discriminazione e la violenza sulle donne e il progetto Dive, divenire per essere, traduce un po tutte le relazioni che si sono create con i progetti precedenti in azioni concrete.

Centro Antiviolenza di Piacenza il progetto Pe. Tra

Pe. Tra sta a significare percorsi trasversalispiega la Dottoressa Maria Teresa Bertè psicologa psicoterapeuta che collabora con il centro Antiviolenza di Piacenza ed è la referente del progettoriguarda il biennio 2023 – 2024 sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, ed è un progetto che ha come obiettivo quello di scardinare il fenomeno della discriminazione e della violenza nei confronti delle donne, l’obiettivo è ambizioso perchè si prefigge la possibilità di raggiungere non solo le donne del territorio di Piacenza ma anche quelle della provincia dell’area montana più isolata, le donne straniere e richiedenti asilo”.

Centro Antiviolenza di Piacenza le modalità di azione del progetto Pe.Tra

Il progetto prevede diverse azioni – racconta la Dottoressa Bertè – partendo dal protocollo antidiscriminazione che è stato realizzato con la collaborazione dell’Asl di Piacenza nello specifico con il Pronto Soccorso. L’obiettivo è cercare di individuare tutte quelle donne che fanno accesso al PS che sono vittime di violenza di genere per aiutarle e sostenerle”.

Audio intervista a Maria Teresa Bertè e Anna Gallazzi

I percorsi di sensibilizzazione

Ci sono poi i percorsi di sensibilizzazione e formazioneancora Bertè – che facciamo nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e anche nelle cooperative e aziende del territorio che hanno un’alta fruizione di donne anche straniere in modo da poter raggiungere un numero di operaie e collaboratrici per sensibilizzarle poi sul fenomeno della violenza di genere”.

Centro Antiviolenza di Piacenza volantini multilingua

Il progetto prevede anche la realizzazione di volantini multilinguaanticipa Bertè – chew saranno distribuiti sul territorio di Piacenza e provincia altri invece verranno affissi sugli autobus urbani ed extraurbani. All’interno ci sarà anche un QR code che le persone potranno scannerizzare, riceveranno così tutte le informazioni su cos’è la violenza di genere, su quali sono le diverse forme di discriminazione sulle donne e tutti quelli che sono i servizi a cui rivolgersi per avere supporto in caso di discriminazione o violenza”.

Centro Antiviolenza di Piacenza il progetto Div. E

Il progetto si chiama Div. E – spiega Anna Gallazzi operatrice esperta del Centro Antiviolenza di Piacenza referente del progetto – ovvero divenire per essere, un progetto che ha vinto un bando Regionale del 2023 ed è molto concreto, traduce tutte le relazioni che si sono create con i progetti precedenti con importanti partner in azioni concrete”.

Centro Antiviolenza di Piacenza potenziamento delle figura femminile

La Regione punta molto sul potenziamento della figura femminile – anticipa Anna Gallazzi – in ambito lavorativo e di cultura finanziaria che non significa alta finanza ma è una consapevole genstione della propria finanza.

Centro Antiviolenza di Piacenza azioni concrete e brochure informativa

Ci sono azioni concrete che si traducono in una brocher informativaancora Gallazzi – che stiamo realizzando unitamente alla Provincia di Piacenza, Consiglio delle pari opportunità della Provincia, Banca D’Italia e al Consiglio Notarile di Piacenza. La brochure riporterà tre tematiche fondamentali come la gestione familiare, impresa e lavoro e successione. All’interno si potranno trovare molte risposte che sono già state date in 3 incontri avvenuti nei mesi di ottobre e novembre 2023 presso la sala consiliare della Provincia di Piacenza”.

Il filo conduttore verso un futuro sicuro

Un filo conduttore che può portare le donne ad informarsispiega Gallazzi – sapere che il futuro può essere più sicuro se seguiamo la nostra economia in maniera consapevole mettendo delle firme in modo corretto per non trovare brutte sorprese un domani.

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