Chiuso in un garage nella sua abitazione di Roncaglia. Dopo aver ascoltato la presunta vittima della segregazione, il giudice Anna Freschi ha ascoltato la moglie e il figlio del 73enne. I due indagati hanno ribadito la ricostruzione da sempre fornita.
Il 73enne, secondo quanto raccontato dai membri della famiglia, avrebbe seri problemi fisici dovuti a una ischemia: problemi che renderebbero pericoloso lasciarlo solo, soprattutto in prossimità di scale e balconi. Il giorno della scoperta, quel 9 febbraio 2022, il figlio 38enne e le due donne avevano in programma alcune commissioni, tra cui anche alcuni esami medici, e avrebbero dovuto lasciare solo il padre/marito.
A quel punto la decisione: chiuderlo a chiave in una stanza dove avrebbe potuto attendere i familiari in sicurezza, in condizioni precarie magari, ma comunque per poco tempo. Una soluzione che avrebbe impedito al 73enne di mettere a rischio la sua stessa incolumità, lontano dalle scale e dai balconi.
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