“Le dichiarazioni del consigliere Zandonella sull’incarico affidato alla ditta Poleis meritano chiarimenti essenziali affinché i cittadini possano farsi un’idea precisa sull’argomento”. Così inizia la nota dell’assessore alla Partecipazione Serena Groppelli, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal consigliere comunale Luca Zandonella.
Chiarimenti che non sarebbero stati necessari se il consigliere si fosse informato meglio sull’incarico in questione anche con riferimento al suo finanziamento. E ciò al di là delle sue più che legittime opinioni in merito alle iniziative legate alla Partecipazione da parte dell’attuale amministrazione. Del resto anch’io ho opinioni ben precise in merito all’attività del mio predecessore e cioè l’ex assessore alla Partecipazione nella passata amministrazione; che, peraltro, è lo stesso Luca Zandonella. Mi limito a osservare che non mi stupisce affatto sentir sminuire il valore di certe iniziative di partecipazione da chi, in effetti, non ha praticamente lasciato traccia della sua attività in questo specifico settore. Un settore che, al contrario, questa amministrazione ritiene di fondamentale importanza.
Ma vediamo ai chiarimenti:
1. La Regione ha scelto Piacenza come progetto pilota e finanziato 40.000 euro del percorso
Piacenza è stata selezionata dalla Regione stessa come progetto pilota per la costruzione di nuove politiche partecipative. Per questo motivo la Regione ha finanziato 40.000 dei 60.000 euro complessivi dell’incarico, riconoscendo a Piacenza la capacità di sperimentare modelli innovativi di partecipazione e investendo direttamente sul progetto. Attribuire l’intera somma “alle tasche dei piacentini” è quindi falso e fuorviante, oltre che irrispettoso nei confronti del lavoro svolto per ottenere risorse esterne e opportunità per la città.
2. Non si tratta di “scrivere un regolamento”, ma di costruire politiche per la partecipazione
Il progetto non è una mera revisione normativa. L’obiettivo è sviluppare una politica pubblica strutturata e duratura sulla partecipazione, con attività nei quartieri, laboratori territoriali, ascolto attivo della cittadinanza e strumenti permanenti di confronto. Si tratta di un intervento complesso, che richiede competenze specifiche in facilitazione, progettazione sociale, analisi e processi partecipativi: un lavoro sul campo, non burocratico.
3. Il cuore del progetto è il coinvolgimento dei cittadini
Il percorso prevede incontri pubblici, laboratori territoriali, momenti di confronto strutturato e strumenti digitali per la raccolta di proposte. Piacenza potrà così dotarsi di un modello di partecipazione stabile e replicabile, che permetta ai cittadini di incidere concretamente sulle scelte della città.
4. Un incarico specialistico necessario per garantire qualità e innovazione
Il Comune ha rafforzato i propri uffici, ma – come avviene in tutte le amministrazioni che investono seriamente nella partecipazione – alcune competenze non possono essere garantite internamente. Affidare il supporto a professionisti qualificati significa assicurare un percorso rigoroso, efficace e adeguato al ruolo di progetto pilota regionale.
5. Tempistiche coerenti con un processo serio
Un percorso partecipativo autentico richiede tempo: dialogo con i territori, progettazione dei laboratori, raccolta e analisi dei contributi, restituzione pubblica.
Arrivare a fine mandato con un modello solido è un investimento che resterà alla città nel lungo periodo, non un limite: le politiche pubbliche devono guardare oltre un singolo mandato.
6. La responsabilità politica resta pienamente in capo all’Amministrazione
La responsabilità e l’indirizzo politico sono chiari e sono in capo al mio assessorato.
Il supporto tecnico non sostituisce la funzione dell’Amministrazione: la rafforza, garantendo qualità e continuità.
In conclusione, l’Amministrazione comunale di Piacenza sta costruendo un modello di partecipazione concreto, stabile e di qualità, con il valore aggiunto di essere stata selezionata dalla Regione come progetto pilota. È un riconoscimento importante, che porta risorse, visibilità e nuove opportunità a Piacenza”.
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