Attualità

Dal carcere a tribunale, dipendenti in sciopero: “Organici e strumenti insufficienti”

“L’efficienza del sistema giudiziario si assicura garantendo la copertura e la valorizzazione degli organici, attraverso dotazioni strumentali adeguate, ma nei fatti e nella Finanziaria il Governo non risponde su nulla”.

Con una nota la FP CGIL di Piacenza annuncia che anche in città i lavoratori del tribunale, della procura della Repubblica e dell’Amministrazione penitenziaria saranno in sciopero venerdì 5 dicembre.

LA NOTA DELLA CGIL

Nella vertenza del personale della Giustizia, che solo tra tribunale e procura coinvolge oltre 100 lavoratrici e lavoratori, si anticipano molti dei temi del prossimo sciopero generale del 12 dicembre, a partire dalla denunciata mancanza di risorse adeguate per le amministrazioni pubbliche.

“Nel caso del tribunale di Piacenza così come nella altre articolazioni del ministero della giustizia sui territori è eclatante il caso del personale precario degli uffici per il Processo (UPP) – afferma Alberto Gorra segretario generale della FP CGIL di Piacenza – assunto con le risorse del PNRR e che non sarà stabilizzato se non in minima parte entro la metà del 2026”.

“Parliamo di circa 12000 lavoratrici e lavoratori qualificati, che oggi assicurano un apporto irrinunciabile per la funzionalità minima dei tribunali e dei quali 9000 sembrerebbero destinati a rimanere a casa. A Piacenza sono 24 su un organico complessivo del nostro Tribunale di meno di 80 unità, provate ad immaginare gli effetti sulla funzionalità dei procedimenti in essere della mancata conferma di questo personale, alla competitività di un Paese e di un territorio concorre evidentemente anche l’efficienza del suo sistema giudiziario”.

Stabilizzare i precari

“Ci sarebbero – prosegue la nota – “gli spazi per stabilizzare tutti i precari e fare nuove assunzioni al Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria e agli archivi notarili ma anche per quei profili particolarmente in sofferenza dell’amministrazione della Giustizia nel suo complesso, la Legge di Bilancio in discussione in Parlamento metta le risorse che servono”.

“La FP CGIL chiede poi la valorizzazione per il personale di ruolo, con il rifinanziamento delle progressioni verticali e di tutti gli istituti della contrattazione collettiva, che invece rimangono solo sulla carta, all’interno di un contratto collettivo che la FP CGIL non ha firmato e che oggi più che mai è privo del finanziamento minimo per essere considerato dignitoso.”

“Alla scopertura degli organici, si aggiunge una arretratezza delle dotazioni strumentali, nessun vero investimento in vista nelle tecnologie e nella strumentazione a disposizione del personale, per la digitalizzazione delle attività”.

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