Economia

Dogane, Cgil: “Organici spostati ad arte ma i conti non tornano, svelato il bluff”

Non soddisfa la FP CGIL la netta smentita dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli alle denunce di declassamento della sede di Ravenna e di sotto valutazione degli uffici di Piacenza secondo l’imminente riorganizzazione. “E’ un vero e proprio gioco delle tre carte” ribadiscono Lisa Dradi (FP CGIL Ravenna) e Alberto Gorra (FP CGIL Piacenza), “l’Amministrazione attraverso la riorganizzazione persegue esclusivamente obiettivi di risparmio economico che nulla hanno a che fare con l’efficienza”.

“La cifra di questa strategia – proseguono i sindacalisti – “è il ridimensionamento dell’Agenzia ad un ruolo meramente formale e non sostanziale nella lotta all’evasione fiscale, per la legalità e la sicurezza dei prodotti che arrivano nelle case dei cittadini e delle cittadine italiane”.

“Ci colpisce soprattutto l’incapacità di leggere le situazioni vissute dai singoli territori e le prospettive di aumento dei volumi di merci da gestire (l’evoluzione del polo della logistica e intermodalità a Piacenza e a Ravenna la nuova stazione crociere, l’ impianto di rigassificazione, oltre alla logistica semplificata).” “Resta, inoltre”, continuano Dradi e Gorra, “un’incognita la prossima dotazione organica che dovrà essere necessariamente tarata su uffici che hanno visto la posizione “alleggerita” considerandoli meno gravosi.”

“E’ necessario”, prosegue Dradi, “smascherare il bluff che abbiamo di fronte sia sul fronte degli organici che a Ravenna passano da 89 figure solo per gli uffici doganali (la dotazione prevista oltre 10 anni fa) a 59 addetti (compreso il Direttore) presenti oggi tra gli uffici di Dogane, Accise e Monopoli e che nelle stime, a dire dell’Agenzia confortanti, saranno in futuro non più di 72”.

“A tutto ciò occorre aggiungere che l’integrazione dei Monopoli è calata nella medesima logica di riduzione complessiva di addetti e risorse e vede un saldo nettamente negativo”.

“Non è poi detto che le figure previste dai concorsi arrivino davvero”, sostengono Gorra e Dradi, “anche perché manca una strategia credibile a sostegno delle sedi periferiche come Ravenna e Piacenza, per incentivare la scelta e la permanenza dei lavoratori ad esse destinati”.

“Anche il riassetto delle figure di responsabilità non è altro che un mero rimescolamento di carte per la Dogana di Ravenna tra POER (Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità), PO e IDR – dice Dradi – mentre per Piacenza – incalza Gorra “è solo un gioco a perdere di posizioni di coordinamento sulla base di una classificazione della sede doganale totalmente avulsa dalla realtà di un territorio che è stato stravolto dall’impatto dai volumi di merci connessi ai poli della logistica”.

I sindacalisti concludono “la strategia di risparmio a danno dello spazio pubblico e delle funzioni di legalità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che vediamo in questa riorganizzazione trova poi il proprio funzionale e dannoso completamento nel CCNL Funzioni Centrali appena firmato da CISL FP, Confintesa, FLP e Confsal-Unsa, che nega ai lavoratori il riconoscimento dell’inflazione subita in questi anni”. 

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