Giovedì 20 novembre alle 21 al Teatro Filodrammatici è in programma uno spettacolo per ripercorrere a ritroso il drammatico fenomeno della droga raccontandolo con storie vissute e riportate alla luce dai podcast. Promosso da Teatro Gioco Vita in collaborazione con Fondazione La Ricerca, lo spettacolo fatto di narrazione, musica, Super8, momenti di confronta, è basato sul pluripremiato podcast di Masiar Pasquali – “Il buco. Pionieri dell’eroina” –, e focalizza l’attenzione su un allarme: “eroina, un passato che ritorna”.
A fine spettacolo ne parleranno Masiar Pasquali con l’educatrice La Ricerca, dott.ssa Elisabetta Balordi. Musiche deI Professori (rock/punk psichedelico).
Sono andato alla ricerca di storie. Storie piccole, storie di persone, entrandoci dentro in maniera approfondita per cercare di capire cosa sono stati i meccanismi di questo grande fenomeno che ha scombussolato, sconvolto e ha portato la società negli anni 70 a vivere un momento di grandissima difficoltà. Un’impossibilità di agire. Attraverso queste storie possiamo provare a riattivare degli anticorpi per poter gestire la situazione attuale. Una realtà che purtroppo sempre più velocemente si sta riavvicinando a quella situazione di 50 anni fa.
I motivi sono infiniti. Poi sono tutti estremamente personali perché comunque è difficile trovare una categorizzazione sia delle persone che cadono nelle dipendenze, sia nel cercare di trovare la forza e la volontà di uscirne.
Ogni storia nel mio lavoro è fondamentale e rappresenta un piccolo tassello che va ad arricchire la conoscenza di chi la ascolta. In particolare partendo soprattutto dalla mia curiosità di entrare nel contesto, di comprendere, di empatizzare e di essere in contatto con le persone.
A volte ci sono dei riscatti che hanno un lieto fine e altre che hanno delle ricadute. L’etica del fallimento esiste, è connaturata nell’animo umano e parlando anche con chi si occupa e cerca di dare una mano alle persone con dipendenze è un fattore determinante, a volte inequivocabile e imprescindibile in un processo di fuoriuscita da una situazione di difficoltà.
Sono gli anni ‘70, un periodo turbolento contraddistinto da passione politica, lotta armata, psichedelia e sostanze. L’eroina irrompe come un ospite inatteso nelle case degli italiani insinuandosi nel tessuto sociale e squarciandolo dall’interno.
Partendo dalle sei storie raccolte nel podcast IL BUCO – pionieri dell’eroina, Masiar Pasquali assieme a I Professori (rock/ punk psichedelico) espande la narrazione per cercare di comprendere i meccanismi e le conseguenze dell’avvento di questa sostanza, che oggi sta tornando con prepotenza, costringendo la società contemporanea a fare i conti con un passato che si fa presente.
Lo spettacolo DAL BUCO è un flusso organico di narrazione, musica dal vivo e video super 8 che emergono da un buco bianco in cui si avvicendano racconti di un passato sepolto da luoghi comuni e pregiudizi. Il podcast IL BUCO – pionieri dell’eroina è stato record di ascolti su Spotify e premiato come terzo miglior podcast di narrazione al premio italiano del podcasting IlPod2025.
Nello spettacolo sono presenti luci stroboscopiche.
La serata è inserita nel cartellone Pre/Visioni proposto da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri, la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito dei progetti di “InFormazione Teatrale”. In collaborazione con la Fondazione La Ricerca di Piacenza al termine della rappresentazione ci sarà un momento di incontro/confronto tra l’artista Masiar Pasquali e l’operatrice de La Ricerca dottoressa Elisabetta Balordi. Modera Claudia Labati.
Per i gruppi scolastici (scuole superiori) sono previste facilitazioni e sono organizzati incontri con le classi interessate (per informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio scuola di Teatro Gioco Vita). Particolari facilitazioni anche per insegnanti, operatori del sociale, educatori.
Lo spettacolo che vedremo il 20 novembre al Teatro Filodrammatici è qualcosa di nuovo, che scuote e fa riflettere. Si raccontano storie e momenti che hanno cambiato le vite di un’intera generazione, avvenimenti che riverberano ancora oggi in una società che non si è ripresa del tutto e che purtroppo sta, silenziosamente e lentamente, tornando a vivere quelle situazioni.
Cresce a Follonica (GR), in seguito vive e lavora a Milano, Londra, Parigi e New York. Studia recitazione, organizzazione dello spettacolo dal vivo, fotografia e videomaking. Inizia la sua carriera a diciannove anni come assistente e, in seguito, responsabile dell’immagine coordinata del Festival dei Due Mondi di Spoleto. A ventisei anni, in uno dei molti tour, scopre la sua passione per la fotografia. Pubblica sui principali quotidiani e magazine italiani e stranieri (New York Times, Le Monde, Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Vanity Fair…). È il fotografo ufficiale del Piccolo Teatro di Milano. Da oltre 10 anni sviluppa progetti di storytelling su persone e comunità.
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