Pur essendosi attenuata rispetto ai valori di fine giugno (-11,8%), resta ancora molto alta la flessione dell’export piacentino; al conclusione dei primi nove mesi dell’anno, infatti, si rileva un calo del 9,3%, che porta il valore dei flussi a 4,6 miliardi di euro, cioè 476 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il calo vistoso – evidenziato dalle analisi dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio dell’Emilia – è certamente influenzato dal calo del transito, su Piacenza, di merci provenienti anche da altre aree del territorio nazionale, ma il negativo andamento, interamente attribuibile alla manifattura, è confermato dal calo sia della produzione locale (-6,9% in volume alla fine del primo semestre e ora a -0,5%) che del fatturato (ora a -2,4%).
Più nel dettaglio, la manifattura piacentina mostra gli andamenti dei singoli comparti, con differenze piuttosto marcate: crescono, infatti, i prodotti farmaceutici che portano il valore del flusso verso l’estero a 28 milioni di euro (11 in più); in aumento anche gli alimentari, bevande e tabacco (+8,6% e 536 milioni di euro) e i mezzi di trasporto (+8,1% ed esportazioni pari a 406 milioni).
Per converso, crollano le vendite estere di computer ed apparecchi elettronici e ottici (- 44,4%), il cui valore si è ridotto a settembre a 145 milioni di euro, quelle dei prodotti tessili (-20,9%, per 1,3 miliardi), quelle dei metalli di base e prodotti in metallo (-15,8% e flusso totale a 357 milioni) ed infine le sostanze e prodotti chimici (-15,2% per quasi 58 milioni di esportazioni).
Molto più leggera, infine, la flessione relativa ai macchinari, che contengono il calo allo 0,4% (990 milioni di euro).
Riguardo alle aree geografiche, poi, si rintracciano nel continente europeo ed in quello asiatico le perdite più consistenti dell’export della nostra provincia: se verso l’Europa la perdita è di 272 milioni (-7,3% sul terzo trimestre 2024), nei confronti dell’Asia il calo è di 257 milioni (-26,6%).
Buone notizie vengono invece, a livello UE, dalla Germania, dove si registra un balzo del 14,8% che la porta a 731 milioni di importazioni da Piacenza, sfiorando così il primato che con fatica (con un calo del 4,6%) mantiene la Francia, con un valore attestato a 736 milioni.
In flessione appaiono Cina e Spagna (Paesi che, insieme, rappresentano un valore di 577 milioni di esportazioni), mentre gli Stati Uniti risultano sostanzialmente stabili a quasi 204 milioni.
“I dati più positivi – sottolinea il Vicepresidente Vicario della Camera di commercio dell’Emilia, l’imprenditore piacentino Filippo Cella – sono sicuramente quelli riferiti all’andamento dei flussi verso la Germania, la tenuta sugli Stati Uniti e la sostanziale replica dei valori 2024 per la metalmeccanica, ma è indubbio che siamo in presenza di criticità che permangono, come conferma il calo, seppur modesto, della produzione manifatturiera”.
“Ora – conclude Cella – ci auguriamo che tornino ad irrobustirsi quegli scambi con l’estero che, a livello di esportazioni dell’industria piacentina, sembrano sorretti da un consistente aumento degli ordinativi”.
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