Gestione delle attività di volontariato socialmente utili. E’ stato siglato nei giorni scorsi il rinnovo della convenzione tra l’associazione e il Comune di Piacenza. “Sono 228, attualmente – spiega l’assessore Federica Sgorbati – le persone coinvolte in questa esperienza. Pur non configurandosi in alcun modo come sostitutive del personale dipendente dell’Amministrazione, rappresentano una preziosa risorsa integrativa. Un supporto nel garantire la continuità e il buon funzionamento di servizi fondamentali”.
I volontari non percepiscono retribuzione, ma un rimborso per le spese di trasporto, pasti e utilizzo materiali sostenute durante lo svolgimento dell’attività. Il tutto sino a un massimo di 230 euro mensili comprensivi di copertura assicurativa. Il costo complessivo di gestione, a carico del Comune, è di 300 mila euro.
Gli ambiti di impiego dei volontari socialmente utili riguardano la vigilanza e la sorveglianza degli edifici scolastici negli orari di ingresso e uscita degli studenti. Ma anche l’accompagnamento degli alunni per brevi spostamenti, l’assistenza nelle scuole primarie prima dell’inizio delle lezioni e oltre il termine delle stesse. Infine anche l’attività di custodia, portineria e controllo degli accessi negli edifici comunali e scolastici, dove possono essere chiamati anche a svolgere piccoli lavori di manutenzione, così come di pulizia e cura delle aree verdi o affiancamento del personale addetto alle mense.
Vi è poi l’area della sorveglianza e vigilanza nelle biblioteche, nei musei, nelle gallerie d’arte o in occasione di mostre. Questo ovviamente per favorire la fruizione del patrimonio culturale cittadino. Nonché l’attività di promozione della partecipazione attraverso la distribuzione di volantini e la diffusione di materiale informativo, aggiornamento delle bacheche, apertura e chiusura dei locali comunali. Più in generale, possono avere un ruolo di collaborazione in occasione di eventi organizzati dall’Amministrazione comunale. Anche sotto il profilo dei servizi sociali, i volontari possono essere coinvolti in attività di sostegno agli anziani in condizioni di disagio o solitudine. Nonché a favore della Casa di Iris. Non manca, infine, l’opportunità di prestare servizio a supporto delle attività del Tribunale.
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