Gianfranco Piva: un preside, un professore, un ricercatore, un uomo la cui visione lungimirante ha contribuito a plasmare il volto moderno della ricerca applicata all’innovazione. A pochi mesi dalla scomparsa, lo scorso marzo, dell’ex preside della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali, il campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ne ha ricordato e omaggiato la figura.
Lo ha fatto dedicando all’ex preside, che dal 1988 al 2009 ha guidato quella che ancora si chiamava Facoltà di Agraria, un’intera giornata di studi organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti e con la Fondazione Invernizzi.
Una giornata per tratteggiare «una figura articolata e pionieristica» come è stato sottolineato da più parti durante l’apertura dei lavori coordinati da Antonio Gallo, professore ordinario di nutrizione e alimentazione animale del Dipartimento di Scienze Animali, della Nutrizione e degli Alimenti.
«Siamo qui per commemorare omaggiare e ricordare una figura – ha detto Gallo – che ha caratterizzato cinquant’anni di vita della nostra Facoltà. Lo facciamo – ha aggiunto – con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni a cui è importante trasmettere il lascito del professor Piva». Tra il pubblico in sala anche tanti giovani, a riprova di quanto sia ancora attuale la testimonianza «di una figura – ha sottolineato l’attuale preside, Pier Sandro Cocconcelli – che ha plasmato quella che all’epoca si chiamava Facoltà di Agraria».
«Ha sempre portato – ha aggiunto – innovazione nella didattica e ha sempre avuto la capacità di trasferire gli aspetti teorici nell’applicazione pratica». Cocconcelli dell’ex preside, ma anche ricercatore, direttore di Agrisystem, presidente della Commissione scientifica del Grana Padano e membro del Comitato della Commissione europea anticipatrice dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha ricordato «la visione lungimirante che ha anticipato la transdisciplinarietà».
«L’impostazione che lui ha dato alla Facoltà noi oggi continuiamo a tenerla come faro». Tra gli ex colleghi, Giuseppe Bertoni, professore emerito dell’Università Cattolica e presidente della Fondazione Invernizzi, ha ricordato la capacità manageriale del professor Piva.
«La sua ricerca – ha detto – è sempre stata di frontiera. Ha saputo portare avanti nuove metodiche e lo ha fatto con una visione alta e con un’alta capacità di valutare sempre gli aspetti etici». Bertoni ha ricordato l’impegno dell’ex preside sempre rivolto al bene degli animali e la sua attenzione a non chiudersi mai tra le mura dell’Università: «sempre attentissimo agli impegni istituzionali». «Spesso – ha aggiunto – siamo stati su sponde diverse, ma mai contrapposte».
Lea Pallaroni, oggi general manager di Assalzoo, di Piva è stata una studentessa e in apertura di lavori ha ricordato la capacità di Piva di essere «un professore capace di unire nozioni e aspetti pratici e di creare collaborazioni con il mondo produttivo».
«Ci ha insegnato a fare rete e a mantenere questa rete di relazioni anche dopo il mondo universitario. Per noi era un “prof” interessante quando parlava, e sempre interessato quando ascoltava».
La giornata di studi scientifici si è poi articolata in quattro differenti sessioni tra cui Ruminanti con la sottolineatura sull’apporto pionieristico di Piva nell’introduzione di nuove tecniche di alimentazione animale e tecniche di nutrizione di precisione.
Una seconda sessione ha riguardato le Micotossine. Gianfranco Piva fu uno dei primi ricercatori a porre la problematica dei contaminanti negli alimenti, sia negli alimenti per animali che anche negli alimenti per umani.
Una terza sessione ha riguardato L’impatto ambientale degli allevamenti. Piva iniziò a parlarne quando ancora questo tema, oggi di grande attualità, non era all’ordine del giorno della comunità scientifica.
La giornata di studi organizzata nell’ateneo Piacentino dell’Università Cattolica si è conclusa con una sessione su Biotecnologie in agricoltura, altro argomento su cui l’impegno e la ricerca del professor Piva, espansa anche al settore umano, sono stati ampiamente riconosciuti.
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