Prosegue la Guerra in Ucraina, tra l’Europa che spinge Putin a tornare a sedersi al tavolo del negoziato (Macron ha invitato la Cina a fare pressioni sulla Russia in questo senso) e Zelensky che ha chiesto dieci condizioni per la pace in un intervento in video collegamento con il G20 di Bali. In particolare si è detto pronto a non accettare compromessi su sovranità, territorio e indipendenza. Intanto da Piacenza si cerca di preparare un grosso carico di aiuti per la popolazione ucraina sempre più in difficoltà.
Purtroppo la guerra continua, manca l’elettricità ed è difficile consegnare gli aiuti, l’Ucraina è veramente in ginocchio – spiega Lyudmyla Popovych, presidente dell’associazione Nadiya (speranza) Odvreferentedegli ucraini di Piacenza – perché quel poco di commercio che funzionava ora si è quasi fermato. Inoltre il gasolio viene fornito soprattutto alle ambulanze ai carri armati.
A maggio abbiamo chiuso il centro in Piazza Cittadella: i piacentini sono stati di una generosità incredibile. In particolare abbiamo spedito ben 11 carichi in Ucraina. Poi ci siamo trasferiti in via Colombo 35 e qui purtroppo arrivano pochi aiuti. Forse per la difficoltà a trovare il luogo, per la distanza di tempo tra chiusura e apertura del centro o perché la gente potrebbe essere stanca di questa tragedia.
Noi ci troviamo presso gli edifici di Terrepadane al civico 35, però non si raggiunge con Google Maps. Quindi per chi arriva dalla rotonda della Lupa, dopo l’Hotel bisogna girare a sinistra e poi si entra nel cortile subito a destra e poi a sinistra proseguendo fino in fondo. Il centro è aperto tutti i sabati dalle 9 alle 17, prima dell’apertura noi mettiamo i cartelli con le indicazioni in via Colombo.
Serve cibo a lunga conservazione. In particolare tutto ciò che può dare energia, come il cioccolato e le creme da spalmare sul pane. Inoltre c’è bisogno di prodotti omogeneizzati per i bambini. Noi riceviamo notizie di persone che non mangiano niente da giorni perché non arriva il cibo. Tramite i nostri volontari in Ucraina abbiamo una catena di solidarietà e riusciamo a raggiungere chi è in difficoltà, quindi vorremmo spedire un grosso carico. Lo capisco che chiedo uno sforzo ai piacentini in un momento molto difficile a livello economico tra aumenti e bollette alle stelle, però serve sostenerci ancora un po’ sperando che questa guerra possa terminare presto. Ad esempio anche solo un pacco di pasta per noi è già un grosso aiuto.
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