È scientificamente provato che i “punti di vista” di Andrea Amorini siano la lettura preferita da ogni tifoso del Piacenza calcio.
Carate doveva dare un primo responso. Il Piacenza poteva dare un segnale forte al campionato oppure quest’ultimo poteva darlo al Piace. Ed è purtroppo quello che è successo, perché giocare con intensità e qualità solo nei primi quarti d’ora dei due tempi non è stato sufficiente per portare a casa un risultato positivo. E questo deve essere un segnale molto chiaro da recepire alla svelta, tutto questo senza lasciarsi andare ad un pessimismo senza senso perché la squadra di Maccarone con maggiore fortuna avrebbe potuto pareggiare la partita ma probabilmente in questa fase del campionato è meglio che sia andata cosi.
Maccarone cambia modulo in partenza con un 4-2-3-1 che permette a D’Agostino di fare quello che gli viene meglio, ossia svariare a cercare la superiorità in mezzo al campo. I primi dieci minuti sembrano il preludio ad una partita monotematica con il Piacenza che chiude i lombardi nella propria area ed collezione una grande occasione e diverse situazioni. Invece una ingenuità di un positivo Bachini regala il rigore del vantaggio ai padroni di casa.
Da lì in poi il Piace perde ritmo ed intensità e subisce la seconda rete quando si fa trovare ancora troppo schiacciata in area su una respinta subendo un tiro da fuori che inganna Moro.
Nella ripresa Maccarone torna al 4-3-3 e la squadra dimostra di trovarsi meglio ed inizia un secondo quarto d’ora importante creando diverse occasioni che non si trasformano soprattutto per nostri errori, Maccarone prova ad inserire nuove linfe finendo per giocare con due punte in area ma nonostante il predominio il risultato non cambia. Insomma troppo poco tempo da Piacenza per cavarsela anche se con un pizzico di buona sorte avremmo potuto farcela.
Chiudiamo con un dubbio ed un suggerimento non richiesto, il primo riguarda D’Agostino. Un giocatore che ti costringe ad un 4-3-3 ibrido ed è per questo secondo me che Maccarone prova altri sistemi che gli permettano di essere maggiormente al centro del gioco. Una soluzione da trovare al più presto per poter poi lavorare su quell’assetto e la seconda è per Maccarone che ha dichiarato che questo è stato il suo Piacenza migliore. Non è cosi e lo sa bene anche lui. Meglio una amara verità che una rappresentazione non reale…
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