Incapace d’intendere e di volere, assolto il muratore che cercò di uccidere moglie figlio. E’ terminato così il processo nei confronti di Aldo Silva che nel febbraio del 2018 ferì gravemente con una mazzetta da muratore il figlio e la moglie a Castell’Arquato.
E’ risultata decisiva la perizia psichiatrica per assolvere Il 63enne. Il giudice per l’ex muratore ha disposto la libertà vigilata e l’obbligo di permanenza in una struttura di cura.
Al termine di un anno e mezzo di cure in una struttura psichiatrica, le condizioni dell’ex muratore saranno nuovamente rivalutate.
Il 63enne soffriva di problemi psichici. Nel 2015 era stato vittima di una malattia, pare un’influenza, che lo aveva mandato in coma. Nonostante si fosse risvegliato poco tempo dopo, la patologia aveva lasciato pesanti strascichi. Infatti Silva pare fosse divenuto instabile dal punto di vista emotivo, paranoico, tanto da intraprendere una cura a base di psicofarmaci. Per sicurezza i carabinieri avevano revocato il porto d’armi che l’uomo utilizzava per praticare la caccia.
Ai militari il 63enne avrebbe raccontato di sentirsi in pericolo: “Prima mi hanno rinchiuso in un’ospedale, hanno portato via i miei fucili e ora volevano avvelenarmi”.
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