Nella mattinata del 24 settembre, gli investigatori della Squadra Mobile di Piacenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale emesso a carico di cinque minorenni residenti nelle Province di Piacenza e Lodi, indagati a vario titolo per rapina, estorsione e lesioni nell’ambito dei fenomeni criminali di devianza giovanile c.d. “maranza”.
I predetti sono stati individuati quali componenti di una banda criminale attiva nell’aggredire e derubare ragazzi più piccoli, muovendosi in gruppo, nei luoghi di aggregazione frequentati dai ragazzini di Piacenza.
Il modus operandi consisteva nel richiedere ai malcapitati la dazione di piccole somme di denaro o di sigarette elettroniche, usando violenza fisica per vincerne le resistenze e riprendendo con i telefoni quanto stavano commettendo.
Il gruppo non si limitava ad aggredire i malcapitati per strada, arrivando ad (in)seguire le vittime anche sui social network, al fine di costringerli a consegnare ulteriori somme di denaro, minacciavano nuove aggressioni fisiche o la diffusione a mezzo social dei video ritraenti i pestaggi.
La componente social del gruppo criminale ha però segnato un importante punto di svolta per l’attività d’indagine, consentendo di individuare l’identità del” branco”.
Proprio attraverso un certosino lavoro di studio dei social network, unito alle informazioni contenute nelle banche dati delle forze dell’ordine, è stato possibile identificare gli autori delle gravi condotte.
Gli indagati, infatti, non si erano ancora evidenziati nel territorio di Piacenza, eccetto uno di loro, che era stato fermato dalle Volanti mentre cercava di rubare un’autovettura.
In occasione delle perquisizioni sono stati sottoposti a sequestro i telefoni cellulari degli indagati, per il prosieguo delle indagini.
Le indagini sono infatti tuttora in corso anche per individuare quante più vittime possibile, atteso il forte timore che incutevano i giovani sottoposti ad indagini, nei confronti di chi aveva la sfortuna di capitare sotto tiro; si ritiene che le vittime che non hanno segnalato gli abusi possano essere numerose.
A seguito di istruttoria curata dalla locale Divisione Anticrimine, gli indagati sono stati altresì colpiti dalla misura di prevenzione dell’avviso orale, provvedimento di competenza del Questore, grazie alle recenti riforme legislative ed in particolare il d.l n.123|2023 che ha consentito di applicare nei confronti dei minorenni ultraquattordicenni l’avviso orale, prevedendo che siano convocati unitamente al genitore o all’esercente la responsabilità genitoriale per sottolineare il carattere monitorio del provvedimento adottato.
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