“La sfida dei dazi USA: ruolo di scienza e tecnica per un’agricoltura resiliente” è il tema del convegno promosso dall’Associazione Laureati in Scienze Agrarie e Forestali di Piacenza con il patrocinio dell’Ateneo e la collaborazione della Banca di Piacenza, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia, della Fondazione Invernizzi e dell’Istituto Raineri tenutosi presso l’Auditorium Mazzocchi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
L’incontro era dedicato agli studenti dell’ultimo anno degli Istituti Tecnici Agrari di Piacenza, Cortemaggiore, Castelsangiovanni, Codogno e Lodi, accompagnati dai relativi insegnanti ai quali si è rivolto in apertura dei lavori il Presidente di ALSAF Professor Giuseppe Bertoni illustrando le motivazioni alla base della scelta del tema, finalizzate ad offrire agli studenti un’ampia visione della complessità del comparto agroalimentare e ad aiutarli nella scelte per il loro futuro professionale
Alle parole del Presidente Bertoni ha fatto seguito l’intervento del dottor Angelo Manfredini che ha spiegato come la Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Piacenza sia al centro dell’area di elezione delle produzioni agricole, con una particolare attenzione alla valorizzazione del territorio e alla difesa dell’ambente in un quadro di sostenibilità, grazie alla ricerca d’eccellenza portata avanti nei diversi Dipartimenti.
Successivamente la Prof. Maria Cristina Piva, docente di Economia Politica, ha trattato il tema: “Scenari geopolitici nel 2025: che fine farà l’economia globale?”. La docente ha tracciato una sintesi storica a partire dalla costituzione del FMI (Fondo monetario internazionale), passando al WTO (World Trade Organization), oggi superato dall’economia globale. Ha spiegato che nei vorticosi cambiamenti in atto ora si assiste alla comparsa di nuovi attori, che non sono più i blocchi economici di un tempo, USA, Russia, Cina, ma altre realtà politiche emergenti, senza trascurare le influenze date da nuove realtà legate all’emergenza climatica e alle pandemie, tra cui il Covid.
L’argomento è stato approfondito da Paolo Sckokai con la relazione “Le imprese agricole e alimentari nei nuovi scenari globali” riferito al settore latte dove la volatilità dei prezzi di vendita e dei fattori di produzione (ad esempio mangimi, macchine, strutture e servizi), rendono sempre più ridotti i margini per l’impresa zootecnica che può avere possibilità di sostenibilità economica solo tenendo conto dell’economia di scala, in presenza di strutture efficienti e sostenibili.
Lo spazio riservato alle interviste a manager e professionisti ha destato particolare interesse nell’auditorium, in quanto tre laureati in scienze agrarie dell’Università Cattolica, che rivestono incarichi di rilievo in vari settori, hanno portato un importante contributo per far conoscere le dinamiche del settore agroalimentare e le opportunità che offre con una preparazione adeguata.
Giuliano Dallollio, professore a contratto dell’Università Cattolica, forte della propria esperienza nel settore alimentare presso il Salumificio Levoni e il gruppo Veronesi, si è soffermato sulla tipologia di queste linee di produzione, evidenziando come la qualità sia un punto emergente per supere i dazi attualmente in vigore a livello internazionale. Il concetto è stato ripreso anche da Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, che in USA occupa un’importante quota di mercato.
Secondo Bertinelli per contrastare l’effetto negativo dei dazi occorre investire ancora di più sulla propaganda per far comprendere ai consumatori statunitensi la differenza tra il prodotto d’eccellenza italiano DOP e le imitazioni “italian sounding”, puntando allo stesso tempo ad altri mercati come, ad esempio, l’Indonesia dove vivono 280 milioni di persone.
Infine, Alberto Bergianti, libero professionista dell’agro alimentare, ha raccomandato agli studenti di puntare sulla formazione interdisciplinare per poter affrontare le nuove sfide del settore agroalimentare normato dalle direttive europee e sottoposto a nuove sfide.
“La ricerca e le tecnologie per migliorare l’efficienza e la sostenibilità economica in campo vegetale” è il tema trattato da Andrea Fiorini che ha fatto un quadro della tecnica colturale dell’agricoltura storica, dall’applicazione delle rotazioni, all’impiego dei fertilizzanti, alle tecniche di irrigazione, all’impiego di presidi sanitari, fino all’agricoltura di precisione che assicura produzioni uguali, se non maggiori, tutelando la salute del consumatore e l’ ambiente, nel pieno rispetto della sostenibilità, obiettivo fino a poco tempo fa poco conosciuto in quanto si perseguiva solo la produttività.
Questo argomento è stato ripreso da Riccardo Negrini in campo lattiero-caseario, il quale ha raccomandato la valorizzazione della zootecnia di precisione che, attraverso l’utilizzo d’innovativi sensori, assicura il benessere animale e difende l’ambiente, nell’ottica di avere allevamenti con meno animali, ma più produttivi. Il sistema vitivinicolo, che rappresenta la voce più importante dell’export agroalimentare italiano, è stato trattato da Roberto Miravalle il quale ha mostrato i dati dell’estensione della superfice vitata a livello mondiale per arrivare a quella nazionale di circa 600,000 ettari, pur a fronte dell’endemica carenza di mano d’opera.
Miravalle, infine, si è soffermato sulla complessità del settore, dall’eccessiva alle fuorvianti informazioni salutistiche, spiegando che solo attraverso la ricerca genetica e le innovative tecniche di precisione si potrà difendere il valore della produzione vitivinicola nazionale.
A termine dei lavori il Professore Bertoni ha richiamato l’opportunità da far e chiarezza sull’importanza delle sostenibilità che deve essere vista non in termini astratti, ma riferita ai suoi quattro pilastri che sono la tutela della salute dell’uomo e degli animali, la difesa della produzione e la salvaguardia dell’ambiente, tutti settori specialistici che sono oggetto di ricerca e saranno occasione di lavoro per i prossimi tecnici del settore agroalimentare.
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