Economia

L’azienda DAF celebra i duecento anni di storia, da sette generazioni passione per l’agricoltura e amore per il territorio – AUDIO, VIDEO, FOTO

Si fa un gran parlare di Made in Italy del ruolo sociale e del contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario. Un patrimonio da salvaguardare e difendere, soprattutto quando si parla del comparto agricolo ed enogastronomico. E nella nostra provincia un baluardo del Made in Italy (e del Made in Piacenza) è senza dubbio DAF Alimentari, storica azienda che oggi compie addirittura 200 anni. Un’azienda a gestione familiare da sette generazioni: un traguardo che poche realtà imprenditoriali possono vantare. Nata nel 1825, DAF Alimentari segue direttamente ogni fase della produzione agroindustriale.

Quella di DAF alimentari è la storia di un’azienda a gestione familiare cominciata 200 anni e arrivata ormai alla settima generazione. Nel corso dei secoli, l’azienda ha sviluppato un forte legame con il territorio piacentino: i prodotti vengono coltivati in campi entro 50 Km dallo stabilimento di San Giorgio Piacentino e lavorati in giornata sfruttando l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico di cui si è fornita l’azienda.

Questa mattina, nella sede di Via Privata Fioruzzi a San Giorgio Piacentino, l’azienda ha celebrato questo straordinario traguardo. E lo ha fatto riunendo soci, dirigenti, dipendenti e autorità per una grande festa. Una giornata che ha permesso di rivivere i due secoli di storia attraverso una mostra storica fotografica e documentale.

UNA STORIA LEGATA AL TERRITORIO

Con una cerimonia partecipata e densa di emozione, si sono celebrate oggi le duecento candeline della DAF, storica azienda della famiglia Fioruzzi, che dal 1825 rappresenta un punto di riferimento per l’agricoltura piacentina e nazionale. L’evento, moderato dal giornalista Gaetano Rizzuto, ha ripercorso due secoli di impegno, innovazione e amore per la terra.

Fondata nel 1825 a San Giorgio Piacentino da Cristoforo e Agostino Fioruzzi, la DAF ha attraversato sette generazioni, evolvendosi da impresa agricola tradizionale a gruppo agroindustriale moderno.

Nel corso del tempo, la famiglia Fioruzzi ha saputo coniugare spirito imprenditoriale e radicamento territoriale, introducendo attività innovative per l’epoca: dalla filanda dei bachi da seta alla fornace per la produzione di mattoni, fino alla distilleria di alcol etilico. Negli anni Sessanta, la DAF fu tra le prime in Europa a sperimentare la raccolta meccanica del pomodoro con le macchine semoventi Blackwelder importate dalla California, rivoluzionando il lavoro agricolo.

Successivamente, l’azienda ha puntato sulla coltivazione e trasformazione del mais dolce e dei legumi, diventando uno dei principali produttori italiani e pioniera del mais dolce biologico. Oggi la DAF opera attraverso le società Agri DAF S.S. e DAF-AL S.r.l., attive nella produzione di conserve vegetali, alcol etilico e nelle esche naturali per la pesca con il marchio storico Pescaviva.

Già nell’Ottocento, Emilio Fioruzzi fu tra i fondatori del Comizio Agrario di Piacenza (1862), contribuendo alla diffusione di nuove tecniche agrarie e alla promozione della formazione agricola. Da allora, i Fioruzzi sono rimasti fedeli al mondo associativo, aderendo all’Associazione Agricoltori Piacentini, poi divenuta Confagricoltura Piacenza, di cui oggi rappresentano uno dei legami storici più significativi.

L’anniversario

L’evento, aperto da Giorgio Fioruzzi, rappresentante della sesta generazione, ha visto gli interventi di numerosi rappresentati delle Istituzioni e del mondo associativo per chiudersi con i saluti di Agostino Fioruzzi, settima generazione della famiglia.

“La nostra storia si è sempre basata sulle radici del nostro territorio, noi siamo a San Giorgio e Piacentino praticamente dall’inizio della nostra storia, però ciò non toglie che non dobbiamo guardare al futuro, non solo per le nuove tecnologie, ma anche pensando alle persone che hanno contribuito a questo traguardo storico. I prossimi obiettivi? Innanzitutto stare sul mercato, che non è una cosa banale, soprattutto di questi tempi, con delle continue rivoluzioni tecnologiche e di mercato. Un mercato sempre più difficile, un’agricoltura sempre più difficile, resa ancora più difficile dal cambiamento climatico in corso. Ma credo che con le nuove tecnologie e con le persone che abbiamo credo che possiamo guardare il futuro con ottimismo”, commenta Agostino Fioruzzi, AD dell’azienda.

“Vogliamo bene al territorio piacentino e il territorio piacentino soprattutto ha sempre voluto bene a noi, supportandoci. È molto importante vedere la continuità che c’è stata in questi 200 anni con l’augurio che ci siano le fondamenta che possano esserci anche nel futuro, sempre con lo sviluppo di nuovi prodotti e con uno sviluppo aziendale armonico e sempre ben connaturato col territorio piacentino”, commenta il padre, Giorgio Fioruzzi.

L’ABBRACCIO DEL TERRITORIO

Presenti, come detto, anche numerose autorità politiche e istituzionali oltre al vescovo Adriano Cevolotto che ha presieduto la cerimonia religiosa.

Presente la Regione Emilia-Romagna con l’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi.

“E’ una splendida azienda e grazie a questa azienda e a tante altre l’Emilia-Romagna è la Food Valley d’Italia con 35 miliardi di euro di agroalimentare. Quindi è un esempio di continuità generazionale, di investimenti sulla qualità dei prodotti, di lungimiranza e anche di capacità di innovazione, sia nelle tecnologie ma anche nelle tipologie produttive. Questa spinta sulle leguminose, per esempio, è molto interessante ed è proprio l’ambito sul quale come Regione investiremo perché c’è domanda e c’è mercato”.

“Sinonimo di radici, lavoro e innovazione”

Tra coloro che hanno voluto portare il proprio saluto anche Giancarlo Tagliaferri, in qualità di vicepresidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. Tagliaferri, inoltre, è stato sindaco per tanti anni di San Giorgio, comune in cui ha sede l’azienda.

“Partecipare a questa celebrazione significa rendere onore a una storia di impresa che da due secoli è sinonimo di radici, lavoro e innovazione. DAF non è soltanto un marchio storico del settore agroalimentare, ma un esempio concreto di come la tradizione e la capacità imprenditoriale possano tramandarsi di generazione in generazione, rafforzando il legame con la comunità piacentina”, spiega il vicepresidente Tagliaferri per il quale “la scelta di valorizzare le produzioni locali e sostenibili, coltivate entro 50 chilometri e lavorate con energia rinnovabile, dimostra che la competitività economica può andare di pari passo con la responsabilità ambientale e sociale. Un’azienda che da 200 anni cresce insieme al territorio è un patrimonio per tutta l’Emilia-Romagna: celebrare DAF significa celebrare la nostra identità e la capacità delle famiglie e delle imprese piacentine di guardare lontano senza dimenticare le proprie radici.”

Il forte legame con San Giorgio

Significative le parole del sindaco di San Giorgio, Donatella Alberoni.

“E’ un’azienda che ha fatto lavorare tantissime persone e in particolare, lo tengo a sottolineare, le donne. Perché le donne di San Giorgio hanno lavorato in azienda dalla metà dell’Ottocento nella Filanda fino agli anni ‘30, poi ancora con le altre attività, ma soprattutto la Filanda era dedicata alle donne”, commenta il primo cittadino.

“C’erano anche le mie nonne, tutte e due, e secondo me è stato un esempio di emancipazione, per quello che poteva essere allora, però molto importante per le donne del paese perché hanno iniziato, secondo me, un percorso di indipendenza e autonomia. Poi l’azienda Fioruzzi tutt’ora dà lavoro a tanta gente e quindi ha permesso a tante famiglie anche di costruirsi la casa, ne conosco tanti”, commenta il primo cittadino.

“In più c’è stata anche l’attenzione alla vita politica e amministrativa tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. L’attenzione della famiglia Fioruzzi alle persone e al territorio, e lo dico perché lo so, viene fatta ancora oggi in silenzio, senza clamori. Quindi per noi è un orgoglio avere questa industria a San Giorgio”.

CONFAGRICOLTURA: “UN ORGOGLIO PER IL NOSTRO TERRITORIO”

Nel corso della cerimonia, il presidente di Confagricoltura Piacenza, Umberto Gorra, ha portato il saluto dell’associazione con un intervento sintetizzato in tre parole: stima, orgoglio e fiducia.

“Stima profonda e sincera per quello che questa famiglia ha saputo fare, non solo per la propria impresa ma per l’intero tessuto agricolo e sociale della nostra provincia”, ha dichiarato Gorra. “Sette generazioni non hanno semplicemente custodito un patrimonio, ma hanno innovato con coraggio, mantenendo vivo l’amore per la terra”.

“Orgoglio – ha proseguito – per poter affermare che i Fioruzzi sono nostri associati, parte del DNA più autentico di Confagricoltura. Fin dai tempi del Comizio Agrario hanno creduto nel valore dell’unione e della rappresentanza”.

“E infine fiducia. La fiducia che la loro storia trasmette: un faro che illumina il futuro dell’agricoltura, dimostrando che con tenacia, intelligenza e rispetto per la terra si può costruire un domani solido e sostenibile.”

Al termine dell’intervento, il presidente Umberto Gorra ha consegnato alla famiglia Fioruzzi la Clessidra di Venini (edizione 2025) con placchetta recante il logo del bicentenario e quello di Confagricoltura Piacenza. Il dono è stato accompagnato da una pergamena celebrativa con il messaggio: “Con profonda stima per il cammino compiuto, con orgoglio per il legame che ci unisce, con fiducia nel futuro che saprete ancora costruire. […] La clessidra, simbolo di equilibrio e memoria, misura del tempo trascorso e immagine di quello futuro, sia il nostro augurio di prosperità per i tempi a venire.”

Alla cerimonia, per Confagricoltura Piacenza, hanno preso parte, insieme al presidente Gorra e al direttore Marco Casagrande, Raffaello Rossi, Michela Filippi, Susanna Franzini, Elena Gherardi, Alessandro Zanrei, Roberta Bettuzzi, Sabrina Anaclerio e Francesca Chiucchiuini.

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