Marco Bellocchio parla agli studenti di Esterno Notte
Termina la programmazione per le scuole dal titolo “L’Ora di Cinema” e si chiude in bellezza con la proiezione davanti agli studenti delle scuole superiori di Esterno notte (i primi due episodi), il capolavoro di Marco Bellocchio su uno dei fatti di cronaca che hanno segnato il Novecento italiano, il sequestro Moro. A dialogare con gli studenti e Bellocchio al termine della proiezione sarà Paola Piacenza. Esterno Notte, dal cinema è approdato alla televisione, una soddisfazione per lo stesso Bellocchio.
“Dalla televisione le emozioni ti arrivano indirettamente: gli ascolti, i commenti, è un altro tipo di emozione. E’ un altro tipo di emozione. Io sono abituato al cinema, al rapporto diretto con la sala, è la sala il mio spazio. Non era previsto che questa serie venisse proiettata nelle sale o addirittura a Cannes e proprio questa sorpresa è stata la prima emozione”.
“Il film ha questa novità. Io non posso non confrontarlo con Buongiorno Notte, in cui vi era ancora una pesantezza ideologica che in qualche modo lo giudicava: cosa che io non avevo previsto. Esterno Notte è stato accolto, invece, più come un romanzo, un romanzo italiano. Mi ha sorpreso l’interesse da parte dei più giovani, che chiedevano ai padri informazioni su quanto accaduto”.
“Non c’è stata la critica che si è sviluppata con Buongiorno Notte: mi dicevano cose come “I terroristi non erano così imbecilli come tu li hai descritti (benché io non li abbia descritti come imbecilli), “Moro non era una bella persona e invece tu lo descrivi con una pietà e un affetto verso un padre tradito”. Ecco queste accuse non ci sono state.
“E devo dire che queste critiche non ci sono state anche grazie alla bravura, alla profondità e alla complessità di Fabrizio Gifuni che è un valore aggiunto immenso che aveva fatto questo bellissimo spettacolo su Aldo Moro. Ci sono scene in cui la creatività di un attore fa aumentare il valore di un film. Anche gli altri attori sono stati uno più bravo dell’altro però lui essendo anche il protagonista ha dato qualcosa di più”.
“Proprio Fabrizio Gifuni diceva di aver parlato con alcuni giovani e diceva di essere stato colpito dallo stupore e dal loro grande interesse tipici di chi non è nato in quegli anni. Gad Lerner ha raccontato di aver visto il film insieme al figlio il quale gli ha chiesto “Ma eravate proprio così?”. Ci sono stati coinvolgimenti molto trasversali e anche internazionali. La critica francese, per esempio, ha apprezzato molto”.
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