Mercoledì 26 novembre presso il Salone Parrocchiale di Piozzano, Fratelli d’Italia ha tenuto un incontro pubblico dal titolo “Lupi alle porte – un’emergenza che chiede coraggio e azione” che ha visto l’intervento del Consigliere Regionale Giancarlo Tagliaferri e degli esponenti dei maggiori portatori di interesse sul tema: Adriano Fortinelli di Coldiretti, Umberto Gorra di Confagricoltura, Fabio Girometta di Cia Piacenza, Tiziano Pizzasegola di Federcaccia e Daniela Fontana per l’associazione Attenti al Lupo.
L’incontro aperto alla cittadinanza si è svolto in una salone pieno di cittadini della val Luretta e non solo, segno evidente che il tema è tanto delicato quanto sentito.
Presenti molti amministratori e anche il Consigliere Regionale Lodovico Albasi.
Erika Opizzi, moderatrice dell’incontro, ricorda che il tema del lupo era emerso nella campagna elettorale per le elezioni regionali lo scorso novembre “a distanza di un anno vogliamo rendere conto pubblicamente del nostro operato in Regione con Giancarlo Tagliaferri. Il tema del lupo” continua “è un argomento che i cittadini sento particolarmente ma nessuno lo ha ancora trattato pubblicamente”.
“Il tema in questione non è astratto e sta cambiando la vita quotidiana delle nostre comunità, dalle valli del piacentino fino alla pianura” interviene Giancarlo Tagliaferri, secondo cui “Il punto non è se essere pro o contro il lupo” ed invoca un confronto pratico scevro di ideologismi volto unicamente ad affrontare la realtà che i cittadini vivono nelle nostre campagne.
“Il tema è come si governa una convivenza che oggi, nei fatti, non è più sostenibile per chi in montagna e in collina ci vive e ci lavora” continua Tagliaferri “un’indagine sulle predazioni ai cani da caccia, da guardia e da compagnia, indica che la regione più colpita d’Italia è l’Emilia-Romagna, con circa il 46% dei casi totali, in particolare nelle province di Parma e Piacenza”.
Tagliaferri quindi ricorda gli atti depositati in Regione ed in particolare la risoluzione ogg. 36 “Emergenza lupi” con la quale Fratelli d’Italia ha chiesto alla Regione un cambio di passo su indennizzi da riconoscere al 100%, prevenzione vera, trasparenza sui dati e coordinamento con il Governo nazionale.
Ha presentato altresì un’interrogazione sull’attuazione della legge Calderoli sulla montagna con la quale si è posto il tema dell’aggiornamento del Piano Lupo, del declassamento del suo status di protezione e dell’adeguamento della legge 157/1992, proprio per dare agli allevatori strumenti più efficaci e non solo slogan. In altri interventi poi Tagliaferri segnala di aver chiesto una cabina di regia stabile, indennizzi rapidi e monitoraggio mensile per provincia, ricordando che Piacenza è il territorio più esposto sia per la PSA che per la Bluetongue.
Fratelli d’Italia ricorda anche che se con la Direttiva Habitat l’Unione Europea ha declassato il lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, è merito di quei Governi, tra i quali quello guidato da Giorgia Meloni, che hanno portato le istanze di agricoltori e allevatori, sindaci, cacciatori e cittadini.
Tagliaferri conclude ammettendo che “non siamo ancora al traguardo, ma il quadro giuridico oggi è molto diverso che permette di definire piani di gestione più coraggiosi, in cui il lupo resta una specie tutelata, ma non intoccabile a prescindere”.
Con l’aiuto degli intervenuti è stato possibile fotografare con i numeri la realtà del nostro territorio. “Dal 2022 ad oggi si contano 925 casi di cani attaccati o predati da lupi, di cui 180 solo nella Provincia di Piacenza” così Daniela Fontana di Attenti al Lupo esordisce e ribadisce che i dati forniti da Ispra su cui oggi ci si muove non sono aggiornati e quindi non fotografano l’effettiva situazione.
Per Andriano Fortinelli, Coldiretti, in questi anni si è assistito ad una prevaricazione della fauna estremamente salvaguardata a discapito di chi lavora il territorio quali allevatori e agricoltori. Il rischio per Coldiretti è quello dell’abbandono dell’attività agricola a fronte di mancanza di tutele ed eccesso di burocrazia in caso di risarcimento del danno.
Pizzasegola, per Federcaccia, rivendica il lavoro dei cacciatori nell’affrontare le diverse emergenze legate alla fauna, in termini di censimento, recupero carcasse e piani di abbattimento per far fronte alla PSA.
Del medesimo tenore di Coldiretti, si sono espressi i Presidenti Umberto Gorra per Confagricoltura e Fabio Girometta della CIA. Gorra ha sottolineato come il mondo agricolo sia afflitto da questa nuova emergenza, che non vede gestita con puntualità e che si aggiunge ai danni da fauna selvatica quali ad esempio ungulati e istrici. Gorra sottolinea come “nessuno vuole il male dei lupi” ma il problema esiste e va gestito seriamente e prontamente.
Considerati i dati allarmanti sugli allevamenti, Girometta chiede che “vengano istituite delle zone parco in cui i selvatici possano riprodursi”.
Alla luce dell’emergenza lupo, le richieste delle categorie sono state chiare: controllo della fauna selvatica, con il lupo inserito con il giusto equilibrio, censimenti veritieri, risarcimenti per danni diretti ed indiretti che siano tempestivi, alleggerimento della burocrazia, aggiornamento della normativa sulla caccia del 1992 e mettere al centro del piano nazionale del lupo il ruolo dell’agricoltore.
Chiosa Daniela Fontana portatrice degli interessi dei cittadini che hanno visto sbranati i propri animali d’affezione, che chiede lo “stop all’ipocrisia sul tema” e piani di controllo effettivi.
Al termine degli interventi si è aperto il dibattito tra i cittadini presenti che hanno dialogato con la politica e con il mondo associativo.
Un confronto aperto e sincero che ha visto l’intervento anche del Sindaco di Piozzano Carlo Brigati, che ha richiamato il tema della rabbia portata dai lupi, ed il Consigliere Regionale Ludovico Albasi, il quale seppur con alcune precisazioni riconosce l’importanza del tema trattato.
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