Il ministro Finocchiaro: “Credo in una legge elettorale che dia stabilità al Paese”

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“La dignità della cittadinanza non sta solo nei diritti, ma anche nei doveri. Lo stesso vale per la politica”. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ospite questa mattina, venerdì 7 aprile, a palazzo Gotico per partecipare all’incontro “Il futuro delle istituzioni fra partecipazione dei cittadini, movimenti politici, orizzonte della Repubblica”, nel contesto dell’edizione primaverile del Festival del Diritto. Tema centrale, la dignità.  Al termine di un incontro privato con il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, Finocchiaro è stata accolta dal sottosegretario Paola De Micheli che ha presentato le istituzioni civili e militari della città presenti all’evento. “La dignità nella politica è molto spesso difficile da raggiungere, ma resta comunque raggiungibile. I giovani ritengono che la propria esistenza abbia anche un valore pubblico che quindi possa pesare nelle scelte che riguardano sé stessi ma anche il proprio Paese e l’Europa. Da questo dobbiamo partire” commenta il ministro.

Dignità per le donne, anche di questo ha parlato Finocchiaro: “Io credo che la radice del femminicidio non risieda in un’arretratezza della condizione femminile, al contrario: oggi la donna pretende una relazione affettiva paritaria e questo risulta talvolta insopportabile per quegli uomini che non riescono ad accettare un rapporto alla pari. Da questo punto di vista la violenza contro le donne appare un fenomeno arcaico ma non è così, appartiene alla modernità della libertà femminile, alla moderna pretesa di parità nella vita affettiva: è un fenomeno che nasce dalla cultura maschile e dovuto al pensiero di alcuni uomini che considerano il rapporto d’amore come un rapporto proprietario”. Finocchiaro si esprime anche sulla legge elettorale: “Spero in una legge elettorale che consenta stabilità e governabilità al Paese. E’ un cammino molto difficile, lo sappiamo, ma abbiamo una guida sicura rappresentata dalle due sentenze della Corte Costituzionale che eviteranno di riproporre errori che sono stati commessi in passato”.