“Un nuovo decesso in ambiente di lavoro a Piacenza ci ricorda, ancora una volta, quanto la sicurezza resti un’emergenza quotidiana in questo Paese”. Così l’Ufficio Salute e Sicurezza della CGIL di Piacenza, attraverso il responsabile Bruno Carrà, commenta l’incidente avvenuto il 3 novembre scorso nel piazzale di una ditta di materiali edili a San Giorgio Piacentino, dove un cliente è rimasto vittima di un investimento da parte di un muletto mentre stava caricando attrezzature appena acquistate.
“Solo nella giornata del 3 novembre – sottolinea Carrà – si sono registrati sei morti sul lavoro in Italia: oltre al caso piacentino, un autotrasportatore a Crevaldossola caduto dal proprio mezzo, un operaio nel bresciano precipitato da un ponteggio, un agricoltore schiacciato dal trattore nel Sassarese, un operaio travolto dal crollo di un muro ai Fori Imperiali a Roma e un lavoratore deceduto dopo due mesi di agonia ad Acerra in seguito a una caduta dall’alto”.
Per la CGIL di Piacenza, “queste tragedie non sono mai fatalità, ma il risultato di un modello di impresa fondato su precarietà, subappalti e risparmio sulla sicurezza. Il recente decreto sicurezza varato dal Governo Meloni – prosegue Carrà – non affronta le cause strutturali del problema, limitandosi a misure palliative e a una ‘patente a punti’ che, nella forma attuale, non è in grado di incidere realmente”.
I dati, del resto, sono drammatici: secondo le elaborazioni nazionali aggiornate al 31 ottobre, nei primi dieci mesi del 2025 le vittime sul lavoro in Italia sono state 1.260, di cui 124 nel solo mese di ottobre. “Dietro questi numeri – osserva Carrà – ci sono persone, famiglie, comunità ferite. Manca una vera cultura della sicurezza, che deve partire fin dalle scuole, con ore dedicate e programmi strutturati”.
Il sindacato richiama anche l’urgenza di rafforzare gli organi ispettivi di INAIL e ASL, oggi carenti di personale, per poter effettuare controlli effettivi e sanzionare le aziende inadempienti.
“Se a prevalere sono il profitto e la logica di mercato – conclude la CGIL – la sicurezza resta solo un costo da comprimere. Occorre rimettere al centro la persona e la dignità del lavoro, come chiede la nostra Costituzione. È questa la sfida che il sindacato continuerà a portare avanti anche a Piacenza”.
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