Castel San Giovanni deve rimanere un ospedale,dopo l’avvio della raccolta firme in alta Val Tidone, Domenica 3 dicembre è stata avviata la raccolta anche a Castel San Giovanni. Si è così potuto discutere con i cittadini che si fermavano a firmare, condividendo le preoccupazioni sul passaggio di Castel San Giovanni da ospedale a “presidio di prossimità”, come annunciato nelle recenti CSST dalla direzione Ausl.
Poco convincenti le risposte che la sindaca di Castel San Giovanni ha recentemente esposto allo scopo di rassicurare la cittadinanza. La sindaca da un lato promette il rientro della chirurgia ortopedica, ora trasferita a Fiorenzuola. Rientro che non ci sarà, visto che su Fiorenzuola Ausl punta a realizzare un polo riabilitativo, ma anche perché gli spazi e le sale chirurgiche ora presenti, saranno invece messe a disposizione di una struttura, l’Istituto ortopedico Rizzoli”, la cui natura giuridica è quella di essere una clinica privata, che potrà intervenire in “convenzione” col SSN ma anche libera di pubblicizzare ed effettuare interventi in “libera professione”, cioè a pagamento.
Praticamente una riduzione della prestazione pubblica a favore della sanità privata alla quale si concede addirittura l’utilizzo di spazi e strutture pubbliche, e assurdamente, in concorrenza con la riabilitazione ortopedica ora trasferita a Fiorenzuola. La sindaca inoltre annuncia che il CAU non sostituirà il PPI ma coprirà le ore notturne, ora sguarnite. Tutto da vedere ovviamente anche perché abbiamo in Regione casi preoccupanti di CAU che sono andati a sostituire pronti soccorso nei piccoli ospedali come ad esempio a Burdio.
Annuncia inoltre contraddicendo il protocollo regionale, che il CAU non sarà formato da specializzandi o medici di base ma da medici di emergenza urgenza. Se così fosse perché allora continuare a parlare di CAU (che come prevede il protocollo regionale ha compiti di assistenza ambulatoriale affidati a medicici di medicina generale) e non puntare invece, con nuove assunzioni di medici di emergenza urgenza, ad un allargamento del PPI sulle 24 ore.
Confusione anche sui 4 milioni, a suo tempo promessi per realizzare il nuovo Pronto Soccorso a CSG che ora, secondo la Sindaca, saranno dirottati ad altri interventi come la realizzazione di un Bar, la riqualificazione dell’attuale PS dimenticandosi che non c’è più un PS a CSG, ma un PPI H12, come deciso da Ausl, e aumentare i posti letto per la chirurgia ortopedica cioè a vantaggio dell’istituto Rizzoli.
Si dimentica però, continua il comunicato del Coordinamento provinciale su salute e medicina territoriale, di dire che il piano Ausl, votato in una recente CSST, prevede che i 4 milioni saranno soprattutto utilizzati per riconvertire gli attuali reparti in 24 posti letto di degenza breve e 24 posti letto per la trasformazione di CSG in OsCo ospedale di comunità a gestione infermieristica. Tutto ciò che la sindaca afferma per rassicurare i suoi cittadini non convince, e soprattutto non sembra voler considerare quanto l’Ausl ha annunciato in CSST, in coerenza con quanto sta effettivamente succedendo, e cioè che Castello non è più un ospedale ma un “presidio di comunità”. Posizione Ausl a cui la Sindaca ha per altro votato pure a favore. In definitiva, tutte le preoccupazioni sollevate dal Coordinamento provinciale su salute e medicina territoriale, condivise dai cittadini che stanno firmando la petizione, sono confermate.
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