Non è stato un bianco Natale, bensì un allarmante caldo Natale. È ciò che si evince dai dati registrati dall’Osservatorio Meteorologico del Collegio Alberoni, la cui direzione scientifica fa capo alla Società Meteorologica Italiana presieduta da Luca Mercalli.
A causa dell’influenza degli anticicloni nordafricani e del continuo apporto di aria subtropicale da Ovest-Sud-Ovest, estremamente mite e variamente umida, il periodo natalizio 2022-23, dal 24 dicembre al 6 gennaio, è stato il più tiepido mai registrato in varie località del Nord Italia.
Ad esempio, all’Osservatorio del Collegio Alberoni di Piacenza, attivo dal 1871 e ora gestito da SMI in collaborazione con l’Opera Pia Alberoni, la temperatura media del periodo è stata di 8,7 °C (valore che sarebbe normale per metà marzo), superando di ben 6,8 °C la norma trentennale (1991-2020) e di 3,3 °C il record precedente che risaliva all’intervallo Natale 2013–Epifania 2014.
All’incredibile anomalia hanno contribuito molto di più le temperature minime (scarto dalla norma: +9,1 °C) rispetto alle massime (+4,5 °C) a causa dei cieli quasi sempre nuvolosi o nebbiosi che hanno ostacolato il raffreddamento notturno del suolo e dell’aria immediatamente soprastante.
Inoltre, sempre a Piacenza, finora in questo inverno 2022-23 si sono contati appena 4 giorni con gelo (temperatura minima giornaliera <= 0 °C), rispetto alla media di 26 (alla data del 6 gennaio), mai così pochi nel secolo e mezzo di osservazioni disponibili.
L’eccezionale episodio caldo che ha interessato gran parte d’Europa nell’immediato allevia gli effetti economici e sociali della crisi energetica, ma è lo specchio di una crisi climatica sempre più grave e impattante (e costosa) a lungo termine.
A Piacenza il periodo natalizio si è riscaldato di ben 2,6 °C nei 152 anni di attività ininterrotta dell’Osservatorio, la cui serie di dati di recente è stata integralmente digitalizzata da SMI a partire dai registri manoscritti originali, e verrà presto analizzata in un libro della collana “Memorie dell’atmosfera”.
Si tratta di una quantità impressionante di dati (quasi un milione di numeri a partire, in modo continuativo dal 1871) che costituisce un preziosissimo patrimonio storico e scientifico locale e che ora diventa essenziale per analizzare e comprendere i cambiamenti climatici in corso.
La pubblicazione del volume è prevista nell’anno appena iniziato e vedrà la presentazione ufficiale proprio negli ambienti della Galleria Alberoni; un’occasione preziosa per fare il punto su come cambia il clima e sulle risposte che la comunità civile può e deve offrire.
Il consolidato rapporto di collaborazione scientifica tra Opera Pia Alberoni e SMI porterà a celebrare, nel 2023, l’assemblea generale della Società Meteorologica Italiana nella città di Piacenza, nella suggestiva cornice della Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni.
Si allega al presente comunicato il grafico elaborato da Smi/Opera Pia Alberoni relativo alle temperature medie nel periodo natalizio (24 dicembre – 6 gennaio) dal 1871-72 al 2022-23.
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