Il Comune ha risolto il contratto con Piacenza Parcheggi? Approfittiamone per abbandonare il progetto del parcheggio interrato e riproporre una diversa riqualificazione della piazza. Lo propone Alternativa Per Piacenza in consiglio comunale con una mozione che alla fine gli stessi promotori hanno ritirato. E’ necessaria una premessa. La mozione è stata discussa oggi ma Alternativa per Piacenza l’aveva depositata il 30 settembre scorso.
Elemento non da poco. Il 26 settembre, infatti, quattro giorni prima, il Comune aveva risolto il contratto con Piacenza Parcheggi: da lì era nata la mozione di ApP. Ma lo scorso 8 ottobre il Tribunale ha accolto la richiesta di Piacenza Parcheggi, sospendendo la risoluzione del contratto. Da qui la richiesta dell’assessore Bongiorni di lasciarla, per così dire, in stand by. Nonostante, però, un’apertura. E proprio davanti a questa apertura da parte della giunta e di una fetta della maggioranza, Alternativa Per Piacenza ha accettato a cuor leggero di ritirare la mozione, soddisfatta delle “nuove” posizioni.
La risoluzione è il punto decisivo. Oggi siamo in un regime di sospensione, vedremo quale sarà il pronunciamento e poiché le sentenze nel rito non si commentano ma si eseguono, vedremo cosa il comune dovrà fare. È chiaro che per noi è decisivo il fatto che la controparte, cioè il concessionario non sia riuscito a realizzare un parcheggio che, da un punto di vista di interesse pubblico credo che continui a servire anche in considerazione di quello che diceva il consigliere Rabuffi.
Tutti noi tireremmo un sospiro di sollievo nel poter arrivare a una quadra di riqualificazione di questo comparto, in particolare di Cittadella. Chiaramente ad oggi noi dobbiamo stare a quello che ci dirà un giudice nella speranza di poter sbloccare questa situazione e col convincimento che se non è interrato in Cittadella ma può essere il parcheggio o l’area individuata dell’ex Genio Laboratorio Pompieri che lei citava, i parcheggi in quella parte della città servono, quindi non viene meno un interesse pubblico di esigenza. Questo lo dovremo vedere.
Se oggi fossimo in una condizione di risoluzione, la valutazione dell’opportunità di un parcheggio e di riprendere lo stesso tipo di progettazione si porrebbe su questo tavolo. Io non l’ho negato, probabilmente a 15 anni di distanza andrebbe rivisto quel tipo di progettazione e provare a individuare un’alternativa in termini di area e di spazio che 15 anni fa non erano nelle stesse condizioni di oggi, anche da un punto di vista di proprietà. Quindi questo ripensamento è e deve poter essere legittimo, così come il ripensamento di una funzione di piazza che da questo punto di vista, se pensiamo al tema del traffico pubblico degli autobus, ha trovato oggi una soluzione altrettanto efficace che però ha spostato l’asse degli studenti fuori da Cittadella.
Noi oggi non possiamo disconoscere e non possiamo dire una cosa che non abbiamo pensato. Abbiamo fatto di tutto perché questo si potesse realizzare.
Il fatto che non si sia realizzato però è realtà e nel caso questa risoluzione per la quale il comune peraltro sarà già predisposto nelle funzioni di assolvimento di servizio, così come di ripresa in capo delle aree, aprirebbe una pagina nuova e in quella pagina nuova probabilmente le riflessioni che lei portava sono esattamente le riflessioni che andrebbero condivise anche in quest’Aula.
Di certo credo che una cosa unisca tutti, cioè la necessità di riqualificare Piazza Cittadella con una funzione di piazza fruibile, con un’alta possibilità di pedonalità nella sua superficie di fruizione viva di quell’area, in un raccordo il meglio possibile con Piazza Casali, le ex scuderie e il Farnese, con l’intenzione appunto di girare pagina senza però dimenticare, per essere altrettanto seri, che un progetto esecutivo è stato approvato e ha espresso dei vincoli altrettanto chiari da parte della sovrintendenza e quindi il percorso partecipato non ha un esito certo a prescindere dalla volontà. Dobbiamo seriamente anche essere nelle condizioni di poterci dire che una serie di paletti ci sono stati imposti al di là dei desiderata progettuali.
“La spiegazione dell’assessore è una spiegazione estremamente chiara. Traducendo in interpretazione politica le parole dell’assessore ci dicono che se la condizione fosse ancora quella del 30 settembre quando abbiamo depositato questa mozione oggi avremo grande soddisfazione dalla sua risposta rispetto al tema della nostra mozione e l’ha detto in vari passaggi ovviamente cercando di sfumare per quanto il ruolo gli impone tutte le parole, di pesarle molto bene perché è chiaro ed evidente che in questa situazione bisogna anche essere molto attenti in un dibattimento a non dare un vantaggio competitivo alla controparte. Ribadiamo come alternativa per Piacenza che le parole dell’assessore sono parole che vanno in una direzione che a noi soddisfa.
“Se non si fa il parcheggio di Piazza Cittadine io sono contento, ma dubito che noi oggi si possa pensare in vista di un pronunciamento il 4 novembre di poter pronunciare una parola così definitiva sulla sepoltura di questo parcheggio”, commenta Massimo Trespidi.
“Però vorrei ricordare il dato politico di questa mozione. L’aspetto giuridico lo lasciamo ai giudici, il dato politico è molto chiaro: se votate a favore di questa mozione, mi rivolgo alla maggioranza, sfiduciate il sindaco, perché non è che potete cambiare le carte in tavola e fare come il mago che tira fuori il coniglio bianco dal cappello. Scusate, il pubblico interesse dov’è finito? No, perché in ragione del pubblico interesse la giunta, la vostra giunta, nel dicembre del 2022 la vostra giunta ha fatto una delibera di giunta per dire che su piazza Cittadella si doveva fare il parcheggio sotterraneo perché c’era il pubblico interesse. Ma l’interesse pubblico è venuto meno rispetto al fatto che il concessionario non è in grado di fare il parcheggio?”.
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