Lo Spi-Cgil di Piacenza sarà in presidio venerdì 21 novembre 2025, dalle 10 alle 12, davanti alla Prefettura di Piacenza, in via San Giovanni, nell’ambito della mobilitazione nazionale “Spi in piazza”. Al termine dell’iniziativa, una delegazione sindacale sarà ricevuta dalla Prefetta Patrizia Palmisani, alla quale verranno esposte le ragioni della protesta e consegnato il documento con le richieste del sindacato.
La mobilitazione nasce da un giudizio netto e critico nei confronti della nuova Legge di Bilancio, che lo Spi-Cgil definisce ingiusta e sbagliata nelle sue priorità. Mentre il Governo continua a investire nelle armi, sottraendo risorse a sanità, scuola e servizi sociali, pensionate e pensionati subiscono l’ennesimo arretramento delle proprie condizioni materiali. In soli tre anni salari e pensioni hanno perso oltre il 25% del potere d’acquisto, mentre i profitti crescono, la ricchezza si concentra nelle mani di pochi e le diseguaglianze si allargano, alimentando solitudine sociale e insicurezza economica.
La nuova Legge di Bilancio, secondo il sindacato, proietta il Paese verso una vera e propria “economia di guerra”: si taglia dove servirebbe investire, mentre restano intatti i privilegi fiscali per i più ricchi, dalla flat tax per gli autonomi ai continui condoni per gli evasori, fino ai bonus distribuiti a pioggia più per alimentare consenso che per risolvere problemi strutturali. È una scelta politica precisa, che utilizza la leva fiscale come strumento di propaganda invece che di giustizia sociale, e i cui effetti negativi ricadono in modo pesante soprattutto sulle persone più fragili: anziani, famiglie a basso reddito, residenti delle aree interne e periferiche.
Lo Spi-Cgil denuncia come i tagli alla sanità pubblica e alle politiche per la non autosufficienza produrranno immediatamente meno servizi territoriali, liste di attesa più lunghe, ticket più alti e rette più care nelle strutture residenziali. Molte persone anziane rischiano di restare sole, con pensioni basse e senza un adeguato sostegno assistenziale. A loro volta, i Comuni – già gravati da bilanci sempre più poveri – avranno meno risorse per il trasporto pubblico locale, per l’assistenza domiciliare, per innovare e potenziare i servizi di prossimità. È un modello che indebolisce i diritti e disgrega la coesione sociale.
Per questo il presidio del 21 novembre assume un significato particolare: denunciare pubblicamente questa situazione e ribadire l’urgenza di politiche che tutelino il potere d’acquisto delle pensioni attraverso una piena rivalutazione, che garantiscano pensioni di garanzia alle nuove generazioni segnate dalla precarietà e che estendano la quattordicesima mensilità. Il sindacato chiede inoltre una forte inversione di rotta sul finanziamento della sanità pubblica e del Fondo per la non autosufficienza, considerati strumenti essenziali per garantire il diritto alla salute, la dignità delle persone e la tenuta stessa della società.
Lo Spi-Cgil di Piacenza invita pensionate, pensionati e tutta la cittadinanza a partecipare numerosi al presidio del 21 novembre davanti alla Prefettura, per sostenere insieme una battaglia che riguarda l’intero Paese e il futuro dei diritti sociali, in vista dello sciopero generale del 12 dicembre.
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