Politica

“Pertite parco pubblico? Più di una suggestione”. Ma dal sopralluogo emergono gli ostacoli: bonifica, demolizione strutture e sorveglianza dell’area

“Un’opportunità importante, che ci ha permesso di toccare con mano la vastità e la bellezza dell’area e le sue potenzialità, valutando al tempo stesso le criticità che inevitabilmente comporta la gestione di una superficie di 275 mila metri quadri, con 30 mila metri quadri di edifici di cui una quota, in condizioni non agibili, dovrebbe essere abbattuta per ragioni di sicurezza in caso di apertura al pubblico”.

Il sopralluogo

Così la sindaca Katia Tarasconi descrive il sopralluogo svoltosi questa mattina all’ex Pertite di via Emilia Pavese. “Per averlo reso possibile ringraziamo innanzitutto il generale Michele Caccamo, direttore della Task Force della Difesa per la valorizzazione immobili, l’energia e l’ambiente. Insieme a lui anche il direttore del Polo di mantenimento pesante Nord, brigadier generale Giovanni Di Blasi”.

Presenti, nell’occasione, gli assessori Adriana Fantini e Matteo Bongiorni, la maggior parte dei capigruppo consiliari e, per la prima volta, alcuni referenti del Comitato che dal 2009 si impegna per la destinazione a verde pubblico dell’area.

“Quella del parco – ribadisce la sindaca – è più di una suggestione: parliamo della restituzione alla collettività di una porzione di territorio urbano molto estesa, un vero e proprio polmone verde di cui tutti idealmente condividiamo il valore.

La sostenibilità del progetto

L’obiettivo per cui dobbiamo continuare a lavorare ora, d’intesa con lo Stato Maggiore dell’Esercito e con il Ministero della Difesa, è la sostenibilità del progetto, che richiede un approccio molto concreto nella valutazione dei costi, tutt’altro che indifferenti. Basti pensare alla bonifica ambientale necessaria per permettere una fruizione diversa da quella per uso industriale che si è sempre avuta sinora. Alle spese per la demolizione degli immobili pericolanti e al conseguente smaltimento delle macerie. Così come per lo spostamento della pista di prova carri che l’Esercito utilizza tuttora all’interno dell’ex polveriera”.

Il presidio di un’area così vasta

Dal confronto odierno è emerso il tema del presidio di una superficie così vasta. “Ci hanno spiegato – prosegue Tarasconi – che per tutelare la sicurezza e la pulizia dell’area, tre volte alla settimana l’esercito effettua un pattugliamento completo del perimetro, impiegando dieci militari. E’ evidente che si pone una questione molto significativa in termini di risorse anche per garantire questo aspetto, tra i tanti che vanno considerati con attenzione nel perseguirne il processo di recupero e rigenerazione urbana.

Senza dubbio, il dialogo con le istituzioni competenti è aperto e prosegue in modo costruttivo. Un impegno congiunto a trovare una soluzione condivisa perché si possa realizzare, con una prospettiva di medio-lungo termine, un sogno in cui migliaia di concittadini si riconoscono. La visita di questa mattina è la conferma di questa unità di intenti. Ci fa particolarmente piacere che, grazie alla disponibilità del generale Caccamo e del brigadier generale Di Blasi, sia stato possibile coinvolgere non solo le diverse rappresentanze del Consiglio comunale, ma anche, rispondendo a un’attesa di lunga data, il Comitato Pertite – Bosco in città”.

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