«Dal 2 ottobre scorso, dopo la cabina di regia provinciale sulla peste suina africana, è calato un silenzio assordante.
Il Commissario straordinario nazionale Giovanni Filippini, che in quella sede aveva chiesto con forza più monitoraggio, dati certi e un’azione coordinata per consentire alla Commissione Europea di valutare il declassamento delle restrizioni, sta ancora aspettando che qualcuno gli consegni ciò che serve.
Intanto, dieci comuni piacentini restano bloccati in zona rossa, e tutto il territorio continua a pagare il prezzo di un’inaccettabile inerzia» – denunciano congiuntamente il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri e il consigliere comunale di Rivergaro Cristian Maloberti, entrambi di Fratelli d’Italia.
«È assurdo – proseguono – che dopo mesi di lavoro sul campo da parte di centinaia di bioregolatori, cacciatori e volontari, il sistema istituzionale resti immobile. Il Commissario Filippini ha parlato chiaramente: senza ricerca attiva delle carcasse e senza dati aggiornati, la Commissione Europea non potrà mai allentare le restrizioni. Eppure, dal 2 ottobre ad oggi, nessuno ha fornito i dati richiesti né attivato le squadre aggiuntive di monitoraggio. Un immobilismo che offende chi, sul territorio, si è impegnato con dedizione e spirito di servizio.»
Il consigliere comunale Cristian Maloberti, che segue da vicino la situazione della Val Trebbia e dei comuni colpiti, aggiunge:
«A Rivergaro, Travo, Gazzola e negli altri comuni della zona 3 ci sono squadre pronte a partire, coordinate, formate e disponibili, ma mancano direttive chiare e strumenti di coordinamento.
È paradossale che chi chiede di lavorare per il territorio resti fermo per lentezze burocratiche o per la mancanza di dati ufficiali. Il Commissario Filippini ha fatto la sua parte, ora tocca alla Regione e agli enti locali rispondere con tempestività e responsabilità.»
«Da troppo tempo denunciamo la mancanza di chiarezza e di coordinamento sul tema PSA in Emilia-Romagna.
Le categorie venatorie – tutte unite – chiedono soltanto che venga data piena collaborazione al Commissario nazionale, con trasparenza e immediatezza. Non servono passerelle, servono risultati.
Il Governo nazionale ha messo in campo fondi, norme e personale: l’Italia, grazie anche all’impegno del MASAF e del Commissario Filippini, ha una strategia chiara.
È la Regione che deve smetterla di tergiversare e agire subito, perché ogni giorno di ritardo significa aziende ferme, caccia limitata e territori penalizzati.»
«Fratelli d’Italia – concludono Tagliaferri e Maloberti – sarà al fianco dei cacciatori, dei bioregolatori e di tutto il mondo rurale.
Chiediamo che il Commissario Filippini riceva immediatamente i dati e la collaborazione che attende da settimane.
Il silenzio e l’immobilismo istituzionale non sono più tollerabili: il territorio piacentino non può essere lasciato solo, dopo aver dimostrato senso di responsabilità e sacrificio. Ora servono risposte, non promesse.»
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