Piacenza tra i pochi centri a usare l’anestesia loco regionale anche per gli interventi chirurgici in urgenza

Intervenire chirurgicamente in urgenza su pazienti fragili senza anestesia generale. Piacenza è sempre più proiettata all’attenzione al paziente, alla collaborazione interdipartimentale tra professionisti, alla ricerca, alla formazione e al costante miglioramento delle soluzioni di cura. Nel segno di questi principi i team di Chirurgia d’urgenza e di Anestesia aziendale, nei mesi scorsi, hanno avviato l’utilizzo una modalità di anestesia particolare, ovvero su una specifica parte del corpo (tecnicamente detta loco-regionale) in pazienti fragili che necessitano di interventi chirurgici in urgenza.

Anziché addormentare la persona, questa tecnica permette di agire solo sulla zona interessata dall’intervento chirurgico, laddove ci siano le condizioni di sicurezza per poterlo fare.

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“Un approccio multiprofessionale – sottolinea Ruggero Corso, direttore di Anestesia aziendale di Piacenza – che ci ha visto al fianco dei colleghi di Chirurgia d’urgenza guidata dal dottor Gaetano Cattaneo nell’applicazione di questa particolare tecnica anestesiologica già nota in campo chirurgico per altre tipologie di interventi. Il nostro ospedale è tra i pochi attualmente attivi in questo campo. La novità è la collaborazione tra chirurgia, anestesia e assistenza infermieristica nell’utilizzo di questa tecnica anche nelle operazioni all’addome”.

“L’abbiamo applicata su soggetti fragili, portatori di più patologie, che avrebbero tollerato con difficoltà un intervento in anestesia generale con intubazione. L’anestesia localizzata, infatti, consente di mantenere il paziente sveglio e collaborante durante tutta la durata dell’intervento, riducendo gli effetti negativi che si hanno quando viene invece inserito un tubo per respirare nella trachea e ottimizzando i tempi di recupero”.

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“La stretta collaborazione e la professionalità dei colleghi di Anestesia aziendale offre la possibilità di effettuare interventi di chirurgia addominale maggiore in condizioni ottimali per i medici e con un minore impatto sul paziente anche in urgenza – sottolinea Gaetano Cattaneo, direttore Chirurgia d’urgenza – Questo percorso virtuoso consente di intervenire sui pazienti come se la persona fosse in anestesia generale, quindi in condizioni ottimali per il chirurgo, eliminando, però tutte le eventuali problematiche di quel tipo di sedazione”.

Questa tipologia di anestesia è già ampiamente utilizzata in campo chirurgico quando gli interventi sono programmati con largo anticipo, più complessa è la sua applicazione per le operazioni in urgenza in cui i tempi sono, ovviamente, ridotti e l’esperienza del professionista anestesista è fondamentale per la corretta valutazione del paziente personalizzata sulle sue condizioni e la possibilità di applicazione della procedura”.

“Sono pochissimi – aggiunge il dottor Corso – i centri in Italia che stanno adottando questa metodica per alcuni aspetti pionieristica. Nella nostra struttura la cooperazione fra chirurgia e anestesia, lo studio collegiale dei casi complessi, la disponibilità di un blocco operatorio all’avanguardia, la propensione alla innovazione, nonché di infermieri e medici altamente qualificati, sono il fondamento di successi come questo. Ringrazio Giorgia Cerati e Tommaso Rossi che hanno messo la loro professionalità e la loro passione per raggiungere questo obiettivo”.

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