Pietro Salice è il nuovo presidente del collegio dei revisori dei conti del Comune di Piacenza. Lo ha eletto questo pomeriggio il consiglio comunale. Salice, 64 anni, è commercialista, titolare di uno studio associato, e subentra a Davide Cetti. Il suo mandato durerà per tre anni a partire dal primo gennaio 2025. Salice è stato eletto con 18 voti della maggioranza di centrosinistra.
Tra maggioranza e opposizione è stato scontro in merito alle modalità del voto. Patrizia Barbieri ha accusato il centrosinistra di aver voluto imporre il proprio candidato senza confrontarsi con l’opposizione.
“Tutte le volte ci casco perché penso che sia l’occasione per poter collaborare, per istituire un dialogo e tutte le volte vengo smentita dai fatti. Quando giovedì l’assessore mi ha chiamato cortesemente dicendo che c’era la disponibilità della maggioranza a un dialogo, la prima cosa che ho detto è stata: “Non farmi perdere del tempo perché tanto andrà a finire che decidete sempre quello che volete voi. Interloquire non significa che poi deve decidere la minoranza ma non significa neanche che deve decidere la maggioranza, significa che si fa un compromesso, ci si trova a metà strada. Questo a casa mia è sempre stato il modo per intendere le varie interlocuzioni. Perché c’è un gruppo che ne sta facendo una rivendicazione politica, ma il presidente dei revisori non è oggetto di rivendicazione politica. Lo potete fare con le partecipate, potete fare quello che volete quando ci sono degli altri tipi di discorsi, ma sul presidente dei revisori la rivendicazione politica non ci sta, non si giustifica”.
A Barbieri ha risposto Andrea Fossati, del Pd, secondo il quale in realtà ci sarebbero stati tentativi di dialogo ma la minoranza avrebbe eretto un muro.
“Ognuno ha proposto dei nominativi, però bisogna essere anche in due, in tre. Naturalmente se si trova da questo punto di vista un muro è anche difficile far tornare i conti, far tornare i nominativi. Quindi si è deciso oggi di procedere con una “capigruppo” precedente al consiglio e per tutelare anche i nominativi dei professionisti in causa si è deciso di fare un voto di tipo segreto. Ecco, quindi questo in sostanza è l’onor delle cose, non parlerai di fallimento di democrazia o comunque di fallimento in generale tant’è che noi riteniamo di aver trovato un muro a questo tipo di confronto o comunque altri tipi di proposte per cui non siamo andati d’accordo con la minoranza”.
Durissima la replica di Barbieri a Fossati.
“In capigruppo non è venuto il mio clone, ma c’ero io: ecco, allora non si dicono le balle. Perché il muro dove si è trovato? Il muro non si è trovato dalla parte dell’opposizione. Allora, dobbiamo vedere che cosa ci siamo detti e che cosa ci siamo scritti? Non si venga a dire che il muro si è trovato da questa parte”.
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