Economia

Premio territoriale di risultato delle cooperative sociali, Cgil e Uil rispondono a Cisl e Legacoop: “I patti si rispettano”

Abbiamo il dovere di tutelare e non svendere i diritti acquisiti di lavoratrici e lavoratori, abbiamo il dovere di difendere la credibilità dei contratti che firmiamo, altrimenti condanniamo al far west ed alla legge del più spregiudicato un settore estremamente delicato. E’ quindi davvero grave la responsabilità che si sono assunti Legacoop e Cisl nel sottoscrivere un accordo peggiorativo nei confronti dei lavoratori. Un accordo che crea un grave precedente non solo a livello locale ma regionale e nazionale, violando direttamente il principio universale: “i patti si rispettano”.

Non è un caso se le altre centrali cooperative si sono guardate bene dal sottoscrivere un testo simile che, ricordiamolo bene, prevede che sulla base di conteggi non meglio precisati  sia pagata solo la metà del premio, imponendo la formula del buono spesa  e  condizionando il resto ai pagamenti dei costi contrattuali da parte della pubblica amministrazione, scaricando nuovamente sulle spalle di lavoratrici e lavoratori un’altra fetta di rischio di impresa.

Gli argomenti portati nei giorni scorsi da CISL FP e da Legacoop non scalfiscono la sostanza di un accordo al ribasso ai danni dei lavoratori, molti dei quali soci delle cooperative Coopselios, Cidas e Proges.

Nei mesi scorsi FP CGIL e UIL avevano chiaramente e coerentemente dichiarato chiuso un confronto sterile, che non aveva altro fine se non quello di perseguire  l’interesse delle imprese a pagare meno e più tardi e dato che le difficoltà economiche lamentate delle cooperative non erano supportate da documenti.

In assenza di altre evidenze, a far testo sono i bilanci depositati e certificati: quegli stessi bilanci che consentono alle imprese di cooperative di avere, eventualmente, condizioni bancarie favorevoli e che sono votati dai soci in assemblea. Di più: dove va a finire il principio cooperativo del lavoro alle migliori condizioni se i contratti collettivi diventano di fatto solo calorose raccomandazioni anziché legge fra le parti?  Che fine fa la concorrenza tra gestori di prestazioni sociali e sanitarie se qualcuno sostiene correttamente costi contrattuali che altri invece arbitrariamente scelgono  di ignorare o distorcere? Un altro schiaffo a chi rispetta le regole, in questo caso le numerose imprese cooperative che a settembre 2024 hanno pagato nei termini dovuti il premio territoriale di risultato.

Per questo abbiamo diffidato le cooperative interessate dall’applicare questo accordo agli iscritti di CGIL e UIL. Questa vertenza va oltre il riconoscimento economico (pur dovuto, con tutti i tecnicismi del caso): ma non possiamo lasciare nulla di intentato per presidiare il principio dello stare ai patti e garantire il rispetto dovuto a lavoratrici e lavoratori.

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