Eventi a Piacenza

Prorogata l’apertura della mostra “Vittorio Gandolfi. Idee per un abitare leggero” fino al 29 giugno alla Galleria Alberoni

È prorogata fino a domenica 29 giugno 2025 la suggestiva mostra intitolata Vittorio Gandolfi. Idee per un abitare leggero. 8 progetti per piccole case tra gli anni ’40 e ’50, inaugurata e aperta in occasione della partecipatissima giornata di studio tenutasi lo scorso 9 maggio, e dedicata al celebre architetto che ha segnato con le sue opere lo skyline di Piacenza e di numerose città italiane.

I visitatori pertanto avranno ancora qualche settimana per accedere e visitare un’esposizione che intende interrogare sul senso e il significato dell’abitare. 

Modalità di visita della mostra: ogni domenica dalle ore 14 alle ore 18. Ingresso gratuito.

Chi visita la mostra ha diritto all’ingresso ridotto per la tradizionale visita guidata domenicale delle ore 16, che conduce alla scoperta del Collegio e della Galleria Alberoni.

Con gli otto splendidi modelli di case leggere presentati nell’esposizione, che hanno significativamente interessato e attratto i visitatori, Gandolfi ci porta in gita, al mare, in montagna, sugli alberi e ci regala una grande lezione di appassionata architettura. Piccole case di vacanze in contesti e paesaggi naturali: su isole o in montagna, sulle rive del mare o di un lago, ancorate al suolo o sospese in quota, in alcuni casi montabili, smontabili e trasportabili.

La mostra è a cura di Michele Ugolini e Stefania Varvaro, architetti e docenti del Politecnico di Milano.

«Poeticamente abita l’uomo»

Rievoca il celebre verso di Friedrich Hölderlin la mostra proposta alla Galleria Alberoni in cui sono esposti otto suggestivi modelli che ricostruiscono alcune idee e proposte giovanili di Vittorio Gandolfi per un abitare leggero. Progetti sviluppati negli anni immediatamente successivi alla laurea avvenuta nel 1942.

La mostra intende stimolare una riflessione intorno al tema dell’abitare successivamente approfondito da Gandolfi nel suo lavoro di architetto attraverso molte realizzazioni di quartieri ed edifici di edilizia residenziale pubblica. 

Come spiegano i curatori, i progetti in esposizione, attraverso riproduzioni di disegni originali, ridisegni e ricostruzioni attraverso modelli, ci propongono un punto di vista differente, slegato da specifiche committenze e affrancato da necessità economiche e costruttive reali, che volge lo sguardo verso un abitare “leggero”, temporaneo, comunitario e quasi monacale, votato all’isolamento e al “ritiro spirituale”, che non si sviluppa per grandi piani, ma che sonda ipotesi di vita svincolata dalla città, possibili rifugi esistenziali, probabilmente immaginati per sé. 

Nella maggior parte dei casi sono schizzi a mano libera di progetti per piccole case di vacanze in contesti e paesaggi naturali: su isole o in montagna, sulle rive del mare o di un lago, ancorate al suolo o sospese in quota, in alcuni casi montabili, smontabili e trasportabili. Voli pindarici ma sempre attenti a una economicità e semplicità costruttiva e di mezzi impiegati che ne chiariscono la cifra, non solo stilistica, ma di approccio a una idea di vita essenziale a contatto con la natura: a piedi scalzi.

Progetti che nella sfuggente, veloce e multiforme società contemporanea aprono squarci di illuminante riflessione sui modi dell’abitare contemporaneo, intorno a forme di accoglienza e di approccio allo spazio di vita ludico e divertito. Gli otto progetti di spazi da abitare tratteggiano una leggerezza che si accompagna ad una concretezza esecutiva precisamente calibrata: semplicità, facilità di montaggio, autocostruzione, utilizzo di materiali comuni e naturali, resi preziosi dal disegno e dalla ricerca sul dettaglio, minimo ed essenziale. Attrezzature che articolano lo spazio e divengono un tutt’uno con l’involucro edilizio.

Gandolfi ci porta in gita, al mare, in montagna, sugli alberi e ci regala una grande lezione di appassionata architettura.

La mostra è frutto di un lavoro di ricerca svolto negli anni 2006/2008 da Michele Ugolini in qualità di responsabile scientifico coadiuvato da un gruppo di ricercatori e tirocinanti afferenti al Dipartimento di Progettazione dell’Architettura della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano.

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