Attualità

Riconoscere la fibromialgia come malattia invalidante, firmata in Comune la petizione. Sabato 15 ottobre a Palazzo Farnese un evento dedicati

Anche la sindaca Katia Tarasconi e l’assessora ai Servizi Sociali Nicoletta Corvi hanno siglato questa mattina, unitamente a Roberta Venturi, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Terapia del Dolore dell’ospedale di Piacenza, la petizione per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, rientrante nei Livelli essenziali di Assistenza.

L’occasione è stata la presentazione in Municipio, accanto alla referente piacentina del Comitato Fibromialgici Uniti Maria Carla Cejas, dell’evento “Ad maiora: vittime di una malattia invisibile”, in programma nel pomeriggio di sabato 15 ottobre a Palazzo Farnese, quando la Cappella Ducale ospiterà – a partire dalle 15, previa la registrazione dei partecipanti dalle 14.30 – la proiezione del documentario realizzato dal regista Federico Liguori, che sarà affiancato nel successivo incontro di approfondimento dalla presidente nazionale di Cfu Barbara Suzzi e dalla vice presidente Catia Bugli, accanto a Maria Carla Cejas, alla dottoressa Venturi, al dirigente medico dell’Azienda Usl Elena Bravi, specialista in Reumatologia e al presidente dell’Ordine provinciale dei Medici Mauro Gandolfini, presente anche stamani in aula consiliare. I saluti introduttivi al dibattito, di cui si prevede l’inizio alle 16.30, saranno affidati all’assessora Corvi.

In primo piano, come sottolineato oggi, la solidarietà nei confronti delle persone che soffrono di questa patologia, dal percorso diagnostico complesso, che in Italia riguarda circa due milioni di persone con ripercussioni particolarmente gravose sulla loro vita quotidiana, dal punto di vista familiare, sociale e lavorativo. Una malattia silenziosa e ancora non sufficientemente conosciuta dall’opinione pubblica, che le associazioni di riferimento stanno lottando per vedere inserita nei Lea – livelli essenziali di assistenza, affinché le persone che ne sono affette possano più agevolmente fruire di percorsi di cura dedicati e univoci, con unità specialistiche di riferimento, ma anche di esenzioni sul ticket di farmaci e visite, incentivando nel contempo la ricerca medico-scientifica.

La raccolta firme a supporto del riconoscimento della fibromialgia per l’esenzione parziale dal pagamento di ticket e farmaci, già da alcuni mesi depositata al Quic di viale Beverora, può essere sottoscritta da tutti i cittadini negli orari di apertura degli uffici comunali.

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